Applausi per Gaia De Laurentiis e Riccardo Bàrbera, che hanno portato in scena a Fiesso Umbertiano “Vi racconto Madame Curie”

Successo per la visita guidata a Villa Morosini Vendramin Calergi

Gaia De Laurentiis con Riccardo Barbera

Fiesso Umbertiano (RO) – Un interessante spaccato del primo Novecento, in cui anche una mente brillante come quella della scienziata Marie Curie, insegnante alla Sorbona, prima donna insignita del Nobel (per la Fisica nel 1903 e un secondo per la Chimica nel 1911), deve lottare contro campagne infamanti che tendono a svilirne reputazione e diritti, di donna di origini polacche.

È stata un’intensa serata, che ha fatto il pieno di pubblico, la tappa di Fiesso Umbertiano della rassegna Tra ville e giardini 25 anni, che giovedì 11 luglio, in piazza Vendramin, ha allestito lo spettacolo teatrale “Vi racconto Madame Curie”, con Gaia De Laurentiis e Riccardo Bàrbera e col commento musicale al piano di Laura Manzini. Molto nutrito anche il gruppo di spettatori che a fine serata ha partecipato alla visita guidata da Alberto Bononi, all’interno di villa Morosini Vendramin Calergi, sede municipale, illuminata romanticamente.

Lo spettacolo è stato introdotto dall’assessore alla Cultura Loredana Romanato per il Comune di Fiesso Umbertiano, che rientra nella rete organizzativa proprio in occasione di questo 25mo; dalla consigliera alla Cultura della Provincia di Rovigo Lucia Ghiotti e dal direttore artistico per Ente Rovigo Festival Claudio Ronda.

“Vi racconto Marie Curie” è tratto dalla commedia “Le formidabili Curie” di Riccardo Bàrbera, vincitrice del Premio teatrale Calcante 2023 istituito dalla Siad (Società italiana autori drammatici) e celebra i novant’anni dalla morte della scienziata (1934-2024), nota per le fondamentali ricerche sulle radiazioni, scopritrice degli elementi chimici radio e polonio.

Una figura monumentale e multisfaccettata, che in questa narrazione viene restituita anche da un punto di vista umano, come donna, moglie, amante e madre. La primogenita Irène venne insignita del Nobel per la Chimica nel 1935 (insieme al marito Frédéric Joliot), la seconda figlia, Ève Curie, era quella strana, l’unica in famiglia che non si dedicò alla scienza, ma alla musica, al giornalismo, ai viaggi ed ebbe una carriera diplomatica strepitosa. È lei l’appassionata biografa di famiglia, che indica allo spettatore quelle affinità elettive tra cervelli così speciali, che pensano allo stesso modo, e vedono tutto dal punto di vista scientifico. Un modo di ragionare differente e apparentemente contrastante con quello di Ève Curie, la quale mette in guardia la madre sul pericolo del contatto con le radiazioni (parole profetiche), ma alla fine, seppure per modi e strade differenti, tutte quelle tre donne ed i loro compagni ricercano ciò che non si vede; tutti hanno una spinta verso l’assoluto o la verità.

Il racconto viene ben contestualizzato nei primi anni del Novecento, in cui alle donne, seppure di grandi capacità, erano preclusi alcuni ruoli. Marie Curie, seppure vedova e molto famosa, fu oggetto di campagne infamanti tendenti a screditarla per la relazione col fisico Paul Langevin. Marie Curie mantenne sempre una vita morigerata e sobria, principalmente di dedizione alla scienza e alla ricerca scientifica che era la sua ragione di esistenza. Solo una volta ebbe a dire che se il marito avesse registrato qualcuna delle scoperte, avrebbe avuto una vita più agiata, ma non era certamente quella il suo scopo.

Gaia De Laurentiis è abile nell’interpretare le tre Curie, Marie, Irène ed Ève con passaggi repentini e continui. A Riccardo Bàrbera sono affidati i personaggi maschili, un po’ allampanati come sono gli scienziati nell’immaginario collettivo, mai connessi esattamente con la realtà. Paul Langevin, collega di lavoro e compagno di Marie Curie, non riesce a tenere insieme le relazioni affettive, sempre focalizzato sulla sua vita professionale.

Perfetto contrappunto alle varie situazioni personali, c’è il tocco al pianoforte di Laura Manzini, che alterna momenti di decisione ad altri di delicatezza. Le musiche sono di Beethoven, Chopin, Liszt, Debussy, Satie, Gershwin, Schoenberg, secondo il gusto di Ève Curie.

Tra Ville e Giardini è un evento della Provincia di Rovigo, con l’organizzazione di Ente Rovigo Festival, il contributo di Regione Veneto RetEventi e Fondazione Cariparo, in partnership con i comuni di Adria, Ariano nel Polesine, Badia Polesine, Canaro, Canda, Castelmassa, Ceneselli, Corbola, Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Frassinelle Polesine, Fratta Polesine, Lendinara, Polesella, Porto Tolle, Rovigo, San Bellino.

Ideazione, progettazione e direzione artistica di Claudio Ronda.