ROVIGO – Scatta il taglio del costo del lavoro in agricoltura per le filiere agrituristiche, apistiche, brassicole, cerealicole, florovivaistiche, vitivinicole ma anche allevamento, ippicoltura, pesca e dell’acquacoltura.
«Domani i nostri dipendenti degli uffici fiscali avrebbero dovuto occuparsi dei versamenti – spiega Silvio Parizzi, direttore di Coldiretti Rovigo – ma con la notizia arrivata oggi è scattato ufficialmente il provvedimento esecutivo che permette ai datori di lavoro l’esonero dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali per il periodo che va dall’1 gennaio al 30 giugno 2020. Per le imprese agricole, duramente colpite dall’emergenza Covid, questo intervento, di carattere straordinario, è di grande sostegno. Ora speriamo che questa sia la ripartenza per un rilancio produttivo e occupazionale delle nostre aziende».
Le sollecitazioni di Coldiretti sono state accolte dal ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova che ha messo a disposizione 426 milioni. «Un risultato importante per salvare lavoro e occupazione in settori strategici del Made in Italy in una situazione in cui in Italia il 57% delle 730mila aziende agricole nazionali ha registrato una diminuzione dell’attività secondo l’indagine Coldiretti/Ixe – ha affermato il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini nell’evidenziare – il valore strategico della filiera del cibo con la necessità di difendere la sovranità alimentare e non dipendere dall’estero per l’approvvigionamento alimentare in un momento di grandi tensioni internazionali sugli scambi commerciali».