ROVIGO – L’assemblea del controllo analogo in Ecoambiente, formata da tutti i sindaci dei Comuni polesani, le cui deliberazioni sono vincolanti per l’assemblea dei soci, ha approvato, lunedì scorso, il budget 2020, che prevede il contenimento dei costi entro il limite dell’inflazione programmata e che è in linea con le direttive dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA).
Il budget prevede lo stanziamento delle somme, che prima venivano versate al Consorzio Rsu, per la gestione del percolato della vecchia discarica Taglietto 0. Quasi 7,5 milioni gli investimenti per infrastrutture, impianti, ammodernamento parco mezzi, attrezzature e contenitori, tutto in un’ottica di miglioramento del servizio e con l’obiettivo del passaggio alla tariffa puntuale.
L’investimento più rilevante, improrogabile, è quello per la costruzione della nuova vasca della discarica Taglietto 1, che deve essere realizzata e collaudata entro dicembre 2020, quando si raggiungerà il completamento della vasca attualmente in uso, per scongiurare il rischio di un’emergenza ambientale per l’impossibilità di raccogliere e smaltire i rifiuti.
A dicembre 2020 scadrà l’attuale affidamento in house providing della gestione del ciclo integrato dei rifiuti: il budget 2020, quindi, è quello che conclude un ciclo della vita di Ecoambiente e, al tempo stesso, guarda al futuro, ovvero alla complessa fase per la concessione del nuovo affidamento, a garanzia della gestione pubblica del servizio, che ha come unico obiettivo l’utilità sociale a beneficio dei cittadini-utenti.
Per questo è necessario il completamento del processo di fusione, con lo scambio fra le quote del Consorzio Rsu e quelle di Ecoambiente, che consentirà ai Comuni di divenire finalmente soci diretti di Ecoambiente e poter poi, tramite il Consiglio di bacino, affidare il servizio.
Un passaggio che doveva essere completato entro il 31 dicembre 2019, ma che non è avvenuto per i ben noti motivi, estranei alla volontà dell’azienda e dei Comuni.
Necessario e impellente è anche il completamento del processo di liquidazione del Consorzio Rsu nel suo ruolo di Ente di Bacino, lasciando che le funzioni di regolazione e programmazione siano svolte, come previsto da anni, unicamente dal Consiglio di bacino, superando la fase di coesistenza di due enti.
Una doppia presenza che non è né amministrativamente possibile, né economicamente sostenibile dai Comuni e dagli utenti: per questo, nel budget 2020 si prevede alcun contributo al Consorzio Rsu, che dal primo gennaio 2019 non ha più nessun dipendente ma solo consulenti, oltre al commissario liquidatore.
All’unanimità l’assemblea dei Sindaci ha anche deciso che non saranno versate ulteriori somme al Consorzio Rsu, se non sulla base di documentate informazioni sulla reale situazione dell’Ente e sui bilanci di previsione 2019 e 2020, risultando approvato, il 21 gennaio scorso, solo il bilancio consuntivo del 2018.