ROVIGO – «Vogliamo essere liberi come tutti i bambini del mondo. Tornare nella nostra terra, perché noi siamo abbandonati». Una frase toccante, quella detta a più voci dalla delegazione di 10 bambini Saharawi, ricevuta giovedì 1 agosto a palazzo Nodari dal sindaco Edoardo Gaffeo, affiancato dal vice sindaco e assessore all’Istruzione Roberto Tovo e dagli assessore ai Servizi sociali Mirella Zambello e allo Sport e Pari opportunità Erika Alberghini.
I bambini e due accompagnatori sono ospiti del Centro Documentazione Polesano onlus, che porta avanti dal 2006 l’iniziativa. I piccoli provengono dal campo profughi di Tindouf in Algeria.
Il progetto, come ha spiegato Remo Agnoletto presidente del CDP, è sostenuto dall’associazione Jaima Sahrawi di Reggio Emilia che, insieme ad altre associazioni, organizza il viaggio in Italia, toccando varie città.
«Sono 14 anni che seguiamo questa bella iniziativa – ha detto Agnoletto – i bambini durante la loro permanenza fanno giochi, uscite in piscina e partecipano a vari intrattenimenti, grazie agli animatori del Centro servizi per il volontariato».
«È un piacere ospitarvi – ha detto il sindaco – ringraziamo tutti i volontari che portano avanti questi progetti e vi auguriamo una buona permanenza in Italia e nel nostro territorio».
Sulla stessa linea Tovo che ha ribadito i ringraziamenti alle associazioni coinvolte. «La nostra sensibilità passa attraverso le vostra disponibilità e il vostro lavoro».
L’assessore Zambello ha aggiunto: «vogliamo avviare tutte le iniziative possibili, per aprire al mondo la mente e il cuore dei nostri cittadini, perché ci sono diritti che devono essere garantiti per tutti».
Prima dei saluti e delle foto ricordo, Agnoletto ha sottoposto agli amministratori la richiesta di un impegno politico, affinché vi sia il riconoscimento da parte dell’Europa come Repubblica Araba del Sahara Democratico.