ROVIGO – Il Polesine è la seconda provincia del Veneto per superficie coltivata a indirizzo biologico. Coldiretti ha presentato a Roma il rapporto di Ismea “Bio in cifre 2020” redatto in collaborazione con il Sinab (Sistema di Informazione Nazionale sull’agricoltura biologica) che registra i principali numeri del settore in Italia: mercato, superfici, produzioni del biologico italiano con le tendenze e gli andamenti storici.
La media regionale da un segnale chiaro: in Veneto, in tre anni, la superficie dedita al ‘bio’ è praticamente raddoppiata passando da 27.979 ettari nel 2017 agli attuali 48.338. Dal 2017 al 2019 si segna un +25,4% di superfice e un +12,7% di operatori. Per quanto riguarda il Veneto, la provincia più vocata è Verona seguita da Rovigo che attualmente vede il 14,4% del suo suolo agricolo coltivato a biologico.
Sul piano produttivo l’Italia è stata nel 2019 il primo Paese europeo per numero di aziende agricole impegnate nel biologico dove sono saliti a ben a 80643 gli operatori coinvolti (+2%) mentre anche le superfici coltivate a biologico sono arrivate a sfiorare i 2 milioni di ettari (+2%). L’incidenza della superficie biologica nel nostro Paese ha raggiunto nel 2019 il 15,8% della Superficie Agricola Utilizzata (SAU) a livello nazionale, e questo posiziona l’Italia di gran lunga al di sopra della media UE, che nel 2018 si attestava all’8%, e a quella dei principali Paesi produttori come Spagna (10,1%), Germania (9,07%) e Francia (8,06%).
Per l’occasione, da sabato 3 ottobre si potrà trovare al mercato coperto di Campagna Amica in Tassina la pasta, prodotto che mancava nel paniere. Il nuovo produttore che si unisce al gruppo del mercato agricolo del sabato mattina è la bassopolesana società agricola Agrifree; proporrà, non solo la pasta, ma anche farine e prodotti da forno. Il mercato è aperto ogni sabato dalle 8,30 alle 12,30 in via Vittorio Veneto 87/a.