ROVIGO – Il mondo dello sport, quasi contemporaneamente, si è fermato a fine febbraio. La pallacanestro è stata, insieme al rugby, uno dei pochi sport cha ha già dichiarato conclusa la stagione in corso. Con una lettera del presidente regionale in settimana è stata comunicata la decisione di non proclamare, per la stagione in corso, né promozioni né retrocessioni, preso atto che alcuni campionati avrebbero avuto bisogno della seconda fase per definire l’assetto delle squadre destinate a salire di categoria dovendo in molti casi giocare con squadre di territori fortemente provati dall’ attuale pandemia.
La presidente della Rhodigium Basket, Mariapaola Galasso, in questi giorni ha scritto a tutti i suoi associati e sta interloquendo con i suoi dirigenti per definire come ripensare e ripartire con la stagione 2020/2021, visti in numerosi gruppi che compongono questo gruppo sportivo.
«Sembra passata una eternità dall’ultima partita di serie B che si doveva disputare al Palazzetto dello Sport. Era sabato 22 febbraio e l’avversaria era quella che più distava da Rovigo. La squadra di Trieste non è mai partita. All’epoca le notizie erano frammentarie, non si sapeva a cosa saremmo andati in contro, era scomparso, durante la notte il primo paziente, residente nel Comune di Vò.
Da quel fine settimana si è fermato il campionato, poco dopo gli allenamenti dei ragazzi e poi le senior della serie B e della Promozione. Fino alla comunicazione del Presidente Federale della FIP Petrucci, che con grande senso di responsabilità ha dichiarato conclusa la stagione sportiva per i campionati regionali 2019-2020.
Una Società sportiva si basa sul suo Statuto e sul suo Codice Etico, è composta dai suoi tesserati, allenatori e dirigenti, dai simpatizzanti e dalle famiglie i cui figli e amici partecipano alle attività sportive. Tutto questo siamo certi che supererà questa difficile fase, questo periodo di pausa e riflessione. Come lo supereremo, invece, lo stiamo provando a definire, continuando a lavorare e ritrovandoci su skype o zoom per organizzarci, per sentirci vicini, per confrontarci, per progettare.
Resta il fatto che questa emergenza sanitaria ha pesantemente inciso sulla nostra società civile, e siamo certi che da domani, quando riprenderemo, qualcosa sarà comunque diverso. Ha inciso anche nella nostra società sportiva costringendoci ad effettuare una serie di dolorose scelte che mai avremmo voluto fare».
Inizia così il lungo colloquio che la Presidente della Rhodigium Basket ha deciso di inviare a tutti i quotidiani locali rivolgendosi ai propri tesserati e alle altre società sportive del territorio.
«La programmazione per l’anno 2019-2020 era in corso. Era gennaio, e avevamo iniziato a lavorare ad un grande progetto; portare le Finali Nazionali Under 16 femminili a Rovigo nel periodo di giugno. Le finali erano state assegnate dal Consiglio Generale dalla FIP per la prima volta nella storia alla Rhodigium Basket e la macchina era partita con la richiesta di patrocinio e palestre al Comune di Rovigo e di Villadose che si erano dimostrati entusiasti all’idea di poter avere un evento così importante in città. Avevamo raccolto la disponibilità di società disposte ad aiutarci, di volontari pronti a collaborare durante la settimana delle gare, di sponsor che avevano sposato il progetto e degli albergatori rodigini, che ringraziamo. Avremmo assegnato lo scudetto Under 16 femminile una categoria in cui lo scorso anno l’Italia ha vinto i campionati europei. Oggi sembra tutto così lontano nel tempo. Ma preferiamo pensare che sia solo rimandato.
A febbraio l’attività era in pieno svolgimento, tra campionati e raggruppamenti regionali. Ogni fine settimana occupato da partite, con 2 campionati senior, 8 under e il settore minibasket non c’era modo di essere esenti da impegni in qualche palestra della città o in giro per il Veneto. In quest’ultimo mese invece nessuno è più entrato al palazzetto e nella palestra Parenzo vecchia. La serie B era seconda in classifica con ottime possibilità di giocarsi l’accesso alla serie A2.
Abbiamo assistito allo stop dello sport in campo, ma non si è fermata la voglia e la volontà di pensare al domani e di guardare oltre questo momento.
Il dialogo con le famiglie, seppur fisicamente interrotto, prosegue grazie ai gruppi ed ai canali social. Alcuni gruppi si stanno auto organizzando per eseguire allenamenti tramite piattaforme dai nomi più diversi. Genitori che si scambiano auguri e messaggi, allenatori che condividono video per mantenersi in forma. Tutti, dai più piccoli ai più grandi, hanno voglia di riprendere a correre, saltare e giocare. Ma dobbiamo avere ancora pazienza».
Le Olimpiadi sono state rimandate, il Calcio è l’unico sport che ancora crede e spera nel completare il campionato in corso. Chi, come voi, ha la necessità di pianificare la propria attività come si sta muovendo, cosa e come pensate che possa essere la vostra attività da qui a settembre?
«Innanzitutto nessuna decisione, nessuna corsa in avanti. Ogni azione dovrà essere valutata e ponderata dagli addetti ai lavori e alla base dovrà esserci la sicurezza per noi cittadini, quindi dei nostri iscritti e nostra. In questo momento non ci sono ancora tutti gli elementi per prendere delle decisioni, dobbiamo abituarci ad una vigile attesa, attitudine sconosciuta in quest’epoca, anche per salvaguardare tutti quelli che stanno lavorando assumendosi un rischio e per tutelare le categorie più fragili. Io spero che tutto possa tornare ad essere sereno e che si torni a giocare questo bellissimo sport, così come ogni altra attività sportiva, individuale o di gruppo e sono certa che torneremo alle nostre attività sociali.
Certamente l’annata sportiva 2019-2020 è chiusa e archiviata. Questo è stato correttamente comunicato anche dal Presidente Regionale Nardi, che ringraziamo perché nei momenti complicati e difficili, su richieste specifiche, non si è mai tirato indietro e ha sempre dato indicazioni chiare ed univoche.
Già adesso abbiamo le menti proiettate nella stagione 2020-2021; la Serie B, la Promozione femminile e le varie squadre giovanili maschili e femminili in questi giorni sono oggetto di analisi e di programmazione da parte nostra».
Quindi il passato è alle spalle e volete ripartire. Ma quanto inciderà tutto quello che è successo nel mondo dello sport?
«Il recente passato ci ha insegnato l’importanza di agire rispettando le regole, ha ridimensionato gli obiettivi, ha ridefinito certamente l’economia di questo paese. Ho scritto a tutte le persone e società che sostengono la nostra attività testimoniando la nostra vicinanza in questo periodo, spero che l’economia del nostro territorio saprà reagire e rispondere a questa emergenza. Ma noi dovremo essere pronti ad agire cercando di adattare il prossimo futuro ad un diverso assetto che ad oggi non ci è ancora chiaro, cercando di offrire almeno lo stesso standard ai nostri associati.
La federazione dovrà cercare di definire calendari e a rimodulare le gare ripensando alcune scelte, riducendo gli spostamenti, aumentando il lavoro sulle giovanili e su determinati campionati al fine di garantire la possibilità per il maggior numero di società di potersi iscrivere ai rispettivi campionati. Un lavoro davvero molto delicato quindi Siamo certi che le scelte che verranno prese a livello federale sapranno contemperare questi aspetti. Su questi temi so che sono al lavoro anche altre realtà sportive».
Sembra un dipinto molto cupo quello che viene disegnato per la prossima stagione. Ma ci sono, ne siamo certi, anche elementi positivi, testimonianze e fatti che vi fanno sperare che il futuro potrà essere positivo?
«Certamente, soprattutto l’affetto ed i messaggi che riceviamo dalle famiglie e dai ragazzi. Sappiamo che i legami di amicizia che si consolidano in certe età avvengono, oltre che tra i banchi di scuola, anche tra i compagni di sport. E in alcuni gruppi, da anni affiatati e che si conoscono, sono nate videolezioni, allenamenti digitali, video spontanei di supporto.
Il maschile ed il femminile, con sensibilità e con forme espressive differenti, hanno fatto ben capire a tutto il direttivo che c’è tantissima voglia di ritorno alla normalità, al gioco reale e agli allenamenti. C’è voglia di tornare al palazzetto dello sport, per fare anche solo 2 tiri».
So che avete lanciato un progetto speciale, con la associazione FÀEDESFA, ce ne vuole parlare?
«Anche quest’anno abbiamo accettato l’invito di FÀEDESFA e abbiamo proposto l’acquisto, a scopo benefico, delle uova di cioccolato di No-Profit.
FÀEDESFA No-Profit, associazione benefica molto conosciuta nel nostro territorio, ha deciso di proseguire con il progetto di donazioni Pasqua 2020 “Per un bambino” a sostegno del territorio adeguandosi all’emergenza sanitaria e alle normative vigenti con il progetto “Dona per gli ospedali” per donare le uova alle strutture sanitarie in prima linea.
Con una sola donazione è possibile regalare un sorriso negli ospedali ove arriverà l’uovo di cioccolato donato ai medici, infermieri e Oss e per i tesserati Rhodigium Basket iniziare il progetto “PPS #palestrepulitesicure#” per aiutare a migliorare le palestre del nostro territorio che, in un prossimo futuro, dovranno sicuramente adeguarsi a diversi standard igienici.
Le uova di cioccolato, per la Santa Pasqua 2020, potranno essere acquistate dalla singola famiglia individualmente effettuando una donazione di 7 euro per ogni uovo che sceglierà di acquistare. Il metodo di pagamento sarà esclusivamente elettronico. Potete procedere con bonifico bancario i dati sono: Cassa Padana IT86 S083 4063 3400 0000 0570 079 Bic-Swift CCRTIT2TPAD. Nella causale della donazione vi chiediamo di scrivere il numero delle uova e il nome della Rhodigium Basket.
L’uovo di cioccolato, dall’inconfondibile carta verde, che sarà donato al personale sanitario degli ospedali non salverà delle vite, ma pensiamo possa strappare un sorriso in dirittura d’arrivo del giorno della Santa Pasqua 2020».