Si sono ritrovati dopo 26 anni. Il calcio come passione, la maglia della Bosarese come denominatore comune, a ricordo della stagione sportiva 1998-99, quando la società rivierasca vinse il campionato di Terza categoria.
È stata sufficiente una semplice foto del 1998 a Bruno Paparella, presidente di quella stagione per far nascere l’idea e coinvolgere in primis Michele Mazzetto, ex portiere della Bosarese e dirigente in quell’annata perfetta.
Così, il tutto ha preso forma col passaparola e la messaggistica di whatsapp, fino al ritrovo conviviale di sabato sera a Corte Scanarola a Ro. Abbracci calorosi all’arrivo, qualche capello bianco in più, qualche “stomacone”, e tanti sorrisi. A tavola è un raccontarsi continuo, fra famiglia, lavoro, ma l’argomento che domina è il pallone e quella stagione in cui la squadra chiuse il girone A al primo posto con 64 punti. Seconda la Sampietrese con 57.
Nelle ventisei gare disputate, 20 le vittorie, 2 sconfitte e 4 pareggi, miglior attacco del campionato con 89 gol fatti (e capocannoniere con Girotti con 31 reti), 20 gol subiti e media inglese a 5. In un girone che vedeva, in ordine di classifica le seguenti squadre: oltre a Bosarese e Sampietrese, Gavellese, Audace Castelguglielmo, Lapecer, Guarda Veneta, Frassinelle, Polesella, Pontecchio, Maddalenese, Bagnolo, Bergantino, San Maria Maddalena Occhiobello e Carmignano.
Nei cassetti di qualche dirigente e giocatore c’è ancora la foto scattata ad inizio stagione: in piedi da sinistra Cappellato (allenatore), Cedrino (dirigente), Serafin, Lazzarini, Paparella (presidente), Angeli, Cappellato Marco, Masiero, Saterri, Aggio, Mazzetto, Bonvento (magazziniere), Volpe (massaggiatore), Lesko (dirigente). Accasciati da sinistra: Renzo Veronese (vicepresidente), Gabbi, Munerato Federico, Cuccato, Cappellato Andrea, Martarello Lauro, Munerato Daniele, Milan, Girotti.
Alla rimpatriata erano assenti Angeli, Saterri, Cuccato, Milan, Bombonato, Federico Munerato, presenti invece Buzzoni (Buli), Chinaglia, Luigino Cappellato, Formica (Pito), Masiero (Zio), oltre ai dirigenti Stefano Piola, Stefano Cavallaro, Remo Randolo, Armando Cavallaro, Rino Guarnieri e Mario Caniato.
«È stato un vero tuffo nel passato – dice Bruno Paparella – convinti che le emozioni vissute siano giunte idealmente anche a chi non è più con noi e che ha fatto parte di questa famiglia come Tiziano Cedrino “Cini” e Lauro Martarello “Caniggia”».
«Nonostante ognuno di noi abbia intrapreso la propria strada – continua il presidente – e nonostante di alcuni si fossero persi i contatti, ci siamo resi conto di avere ancora molte cose di cui parlare e ridere. Tuttavia, la cosa più bella è aver constatato che ci sarà sempre qualcosa che ci unisce».