ROVIGO – La musica “dà anima all’Universo, ali al pensiero, slancio all’immaginazione, fascino alla tristezza, impulso alla gioia e vita a tutte le cose” pensiero di Platone. E, nella sublime cornice del Tempio della Rotonda, domenica 8 agosto, i capolavori della musica da Camera di Brahms e Schumann, interpretati magistralmente da: Roberto Prosseda (pianoforte), Hans Liviabella (violino), Elisa Spremulli (violino), Daniel Formentelli (viola), Luigi Puxeddu (violoncello), hanno incantato il pubblico che nonostante la notevole calura, non è mancato all’appuntamento.
Nella sua introduzione al concerto la vice presidente dell’Associazione Venezze, Nicoletta Confalone, ha ricordato che «Il quartetto d’archi è definito da Goethe come una conversazione fra quattro gentiluomini in quanto in esso ci sono quattro voci della stessa famiglia, gli archi: un violino, una viola, un violoncello, un dialogo tra pari». La vice presidente ha poi aggiunto: «Questo dialogo permette ai grandi del classicismo, la triade: Haydn, Mozart e Beethoven di portare questo ragionamento ad altezze vertiginose e difficilmente superabili. Chi viene dopo si chiede: come scrivere un quartetto dopo Beethoven? Questa sera vedremo la risposta di Schumann e di Brahms».
Straordinario il programma musicale proposto nel corso della serata: il Quintetto op. 44 di Schumann e il Quartetto op. 25 di Brahms. Nonostante la differenza temporale di diciannove anni l’uno dall’altro, trame sottili legano questi due capolavori e non sono semplicemente spiegabili con la presenza decisiva della stessa musa ispiratrice, Clara Wieck, che dell’op. 44 del marito è la dedicataria, nonché la prima interprete dell’op. 25 dell’intimo amico. Il ruolo del pianoforte si pensa sia stato la chiave di volta per spiegare entrambe queste opere.
Dopo prolungati e calorosi applausi ad interpreti e musica, il presidente dell’Associazione Venezze Ettore Felisatti ha precisato: «Le linee guida dell’Associazione hanno privilegiato in modo particolare l’alta qualità del livello artistico, attraverso la valorizzazione di talenti presenti nella realtà musicale nazionale, il legame con il Conservatorio Venezze e con le migliori risorse locali. L’appuntamento di questa sera non è una conclusione perché dall’ultima settimana di agosto partirà la prestigiosa, Rovigo Cello City che proporrà in città, grandi interpreti internazionali nella rassegna italiana più importante dedicata a questo strumento».
La musica da camera si è rivelata ancora una volta il più sensibile laboratorio volto a cogliere le relazioni fra le singole voci strumentali e lasciare al pubblico un ricordo indelebile.