ROVIGO – Si terrà questa domenica 30 maggio 2021 alle ore 20.45 presso il teatro San Bortolo, il saggio finale degli allievi del corso di teatro, livello base, realizzato dalla compagnia Il Mosaico in collaborazione con la Parrocchia di San Bartolomeo Ap. Il corso di teatro è proseguito durante il lungo lockdown con lezioni online settimanali per poi arrivare con lezioni in presenza in teatro e poi riuscire a mettere in scena la commedia divertente in un atto unico di Achille Campanile.
CENTO… LA GALLINA CANTA! libero adattamento da Achille Campanile.
Cecilia – Francesca Santinello
Tito – Massimiliano Bombonato
Palewski – Francesca Marangon
Trama: in una zona intermedia fra letteratura e teatro si collocano le tragedie in due battute, genere inventato da Achille Campanile, far ridere, insomma, in forma sostanzialmente diversa.
Ogni storia ha il suo inizio, la nostra è una storia d’amore non priva di aspetti di vita quotidiana in cui ognuno può riconoscersi, ma se si vede riflesso in qualche episodio non lo dica a nessuno…
Buon divertimento dagli allievi del corso di teatro al tempo del coronavirus!
Alla morte di Achille Campanile, nel 1977, molti che amavano questo autore e ne apprezzavano le grandi doti stilistiche provarono dolore, ma anche un senso di incredulità, come se Campanile, che aveva divertito generazioni di lettori con romanzi, testi teatrali e interventi giornalistici, avesse ormai raggiunto una condizione privilegiata di assoluta innocenza, propria dei bambini o delle persone vecchissime di cui nessuno ricorda più l’età, inattaccabile persino dalla morte.
Le opere di Campanile lasciano scorgere il clima culturale in cui furono composte, ma tutte, dalle più remote alle più recenti, sono pervase da una freschezza molto simile alla gratuità del gioco, che le rende leggibili e sempre attuali, indipendentemente dalla data di composizione.
Questa caratteristica assottiglia i confini tradizionali fra narrativa e teatro, riscontrabile nelle battute fulminanti che definiscono il personaggio di un romanzo o una situazione nell’immediatezza, le descrizioni sono talmente importanti che si possono leggere come didascalie di commento a monologhi e dialoghi.
Il lavoro intrapreso coi ragazzi del corso, comporta un cimento artistico di notevole peso. Significa lasciare schemi narrativi e tipologie di personaggi, per avventurarsi in una dimensione scenica caratterizzata da atmosfere rarefatte e un po’ surreali, con gesti e parole meccanici, al limite del marionettismo, con effetti comici che possono essere esilaranti ma che sono sempre “a onda lunga”.
Riusciranno i ragazzi del corso a superare la prova? Pensiamo di sì, comunque a voi l’ardua sentenza!
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti liberi (max posti disponibili in teatro nr. 40).
Obbligo di indossare la mascherina fino al raggiungimento del posto a sedere assegnato.