ROVIGO – Maurizio Ventura è arrivato al Cipriani Nuovo Basket Rovigo nella stagione 2018/19, quando era cambiata anche la presidenza. Da allora, l’allenatore nazionale bolognese, ma rodigino d’adozione, ha fatto fare il salto di qualità alle Pantere, che hanno chiuso la scorsa stagione imbattute nel campionato regionale di Promozione.
Coach, ripercorriamo queste due stagioni al Nuovo Basket Rovigo… «Il primo anno è stato molto bello. Siamo arrivati alla bella di semifinale playoff. Abbiamo perso, ma il segnale era chiaro: NBR esisteva e c’era un grosso seguito che sosteneva le Pantere. Valeva la pena continuare ad andare avanti, perché i numerosi tifosi che ci hanno sostenuto, ci hanno fatto capire che lo sport, a Rovigo, è anche il basket. Poi, è arrivata questa incredibile stagione, con l’indimenticabile cavalcata. Mi ricorderò ogni singola vittoria delle 19 partite giocate, senza alcuna sconfitta. Il covid 19 ha interrotto questo nostro record, ma alla fine ci è arrivato il giusto riconoscimento con l’ufficialità del primo posto su addirittura 70 squadre venete garantendoci la Serie D».
Quanto è cambiata la società dal suo arrivo? «Due anni fa, venire all’NBR era un po’ un salto nel buio. Prima del mio arrivo e della nuova dirigenza, c’era una società composta da brave persone che avevano avuto il grandissimo merito di aver tenuto in vita il Basket Rovigo. Però era una società che difficilmente poteva pensare ad un futuro visto che era sostanzialmente senza un settore giovanile. La nostra scelta di approdare all’NBR è stata dettata da una scelta di cuore: noi, alla resa dei conti, amiamo Rovigo. Parlo al plurale perché per il presidente Gionata Morello è stata la stessa cosa: siamo entrati assieme in NBR per il bene dello sport polesano. In due stagioni, la società è stata stravolta. Ora c’è una struttura solidissima e sono stati creati progetti importanti. Primo fra tutti, è nato il Nuovo MiniBasket Rovigo che conta moltissime presenze, e che dalla prossima stagione potrà contare su Chiara Zago, che ritengo senza alcun dubbio il migliore istruttore di tutto il Veneto, e che sarà coadiuvata da un’altra persona che rappresenta una grande novità che sveleremo nei prossimi giorni. Avremo pure una squadra Under 13 (nati nel 2008 e 2009) formata dagli atleti composti dal pool (assieme a Basket San Martino, Centro di Formazione Sportiva Pontecchio Polesine e Minibasket Villadose) allenata da un importantissimo ritorno, Leandro Barbierato, e quasi certamente iscriveremo altre formazioni. Ma al di là di queste importanti cose, che sono solo alcune, NBR è diventata una presenza reale e apprezzatissima anche fuori provincia, tanto che in molte persone si sono avvicinate a noi per poter contribuire alla crescita della principale realtà maschile polesana».
Ci parli della prima squadra. «Parto dallo staff. Il prossimo anno avrò due assistenti: Luca Gallani, che vanta importantissime esperienze giovanili a Ferrara, e il riconfermatissimo Simone Chiapperin. Con loro c’è molta intesa. Avrò a disposizione addirittura tre dottori in scienze motorie (Chiara Zago, Matteo Rizzo e il riconfermato preparatore fisico Diego Panagin), che hanno un progetto interessantissimo per le Pantere. Insomma, uno staff di questo tipo non si trova nemmeno in categorie più alte».
E cosa ci dice dei nuovi arrivi? «Per capire di cosa sto parlando, dico solo che giocatori come Raffaele Guarini, fino a qualche tempo fa (a prescindere dalla categoria), non avrebbe mai scelto di venire a Rovigo. Invece è andata proprio così: la fortissima ala padovana ha scelto l’NBR fra le diverse proposte, perché è rimasto affascinato dal progetto e dall’ambiente. Lo stesso vale per Andrea Roversi, il nostro nuovo playmaker ferrarese che conosceva la nostra cavalcata. E anche per Alessandro Capetta, che dopo l’importante esperienza alla Virtus Padova, ha scelto di tornare a casa, essendo di San Martino di Venezze, per dare un importante contributo a riportare il basket Rovigo ai giusti livelli».
Obiettivi per il futuro? «In questo momento voglio solo dire che staff e giocatori devono meritarsi di essere all’NBR perché abbiamo una responsabilità oggettiva molto importante: rappresentare con orgoglio il basket polesano. Ognuno di noi – e lo è già la stragrande maggioranza della squadra, staff e dirigenza – deve essere orgoglioso di questa appartenenza all’NBR. Io sono fiero di essere l’allenatore di questa squadra e lo dimostrerò dentro e fuori dal campo!».