ROVIGO – I ‘canapicoltori’ italiani scenderanno in piazza domani a Roma: la filiera è andata in crisi a seguito del Ddl sicurezza e Coldiretti realizzerà a Roma, giovedì 14 novembre, un’esposizione per mostrare i mille impieghi della canapa destinati a sparire dall’uso quotidiano perché ingiustamente equiparati a sostanze stupefacenti.
In questi ultimi anni si era assistito a un rinnovato interesse verso la coltivazione della canapa, in quanto consentita per legge. La coltura ha sbocchi in vari settori dall’alimentare alla medicina. In commercio si trovano dai biscotti e taralli al pane, dalla farina all’olio, ma c’è anche chi la usa per produrre ricotta, tofu e una gustosa bevanda vegana, oltre che la birra. Dalla canapa si ricavano, inoltre, oli usati per la cosmetica, resine e tessuti naturali ottimi sia per l’abbigliamento, poiché tengono fresco d’estate e caldo d’inverno, sia per l’arredamento, grazie alla grande resistenza di questo tipo di fibra. C’è chi ha utilizzato la canapa per produrre veri e propri eco-mattoni da utilizzare nella bioedilizia per l’alta capacità isolante; non manca il pellet per il riscaldamento che assicura una combustione pulita.
A Rovigo Coldiretti è stata capofila in un progetto di sperimentazione della canapa industriale, finanziato con le misure 16.1 e 16.2 del Psr 2014-2020 della Regione Veneto, intitolato “Produrre canapa nella filiera alimentare e agro industriale”. Tra gli obiettivi c’era quello di collegare e mettere in rete le imprese agricole interessate a coltivare la canapa, attraverso le competenze e l’esperienza di partner specializzati nel campo scientifico della ricerca varietale, individuando le migliori tecniche di coltivazione, affrontando le problematiche delle lavorazioni agro meccaniche e della trasformazione alimentare e agroindustriale delle diverse parti della pianta, per consentire di migliorare la produttività e la competitività aziendale.
Partner del progetto erano le aziende agricole Diego Boccato di Ceregnano e Biorigo di Christian Rigolin di Fiesso Umbertiano che hanno creato anche trasformati di canapa. Per portare avanti questo progetto, nell’azienda sperimentale del Consorzio per la ricerca in agricoltura (Crea) di Rovigo era nato il campo varietale di canapa che contava più di 10 specie diverse. La sperimentazione al centro Crea permetteva di valutare il comportamento di diverse cultivar in rapporto a fattori agronomici e climatici, quindi, come questi influenzano la crescita della pianta e di conseguenza la potenzialità produttiva e come avviene la scelta della tipologia in base alla destinazione d’uso. Dal 2019 le prove sperimentali si sono svolte contemporaneamente in parcelloni più ampi nelle aziende agricole partner del progetto.
LE STORIE AZIENDALI DI CANAPICOLTORI POLESANI
Cristian Rigolin, 43 anni di Fiesso Umbertiano, oltre a produrre e trasformare canapa in farina e olio, aveva inserito nella sua attività di turismo rurale il “percorso della canapa, con la possibilità di vedere un campo di canapa sativa, conoscere quali sono i benefici ambientali di questa coltura mentre il titolare spiega anche cosa produce con la granella di questa pianta”. La sua proposta prevedeva anche un assaggio finale di olio di canapa. I semi della canapa, inoltre, venivano usati per l’alimentazione più equilibrata dei maiali con cui poi Christian produceva insaccati e altri tagli di carne.
L’azienda Diego Boccato supportata dai fratelli Simone e Alberto, quest’ultimo 39 anni, ha partecipato anche al premio Oscar Green con i prodotti innovativi derivanti dai semi di canapa: nel 2021 ha ideato dei biscotti premio per i cani con canapa sativa, alimento sano e leggero, complementare alla dieta dei cani. Ma la canapa è stata usata anche per l’alimentazione delle galline dal 2022; da qui la nascita di una startup innovativa, Mamma Cocca, che ha ideato un particolare mangime per loro; i risultati di questa dieta si ritrovano nelle uova ricchissime di Omega3.
Un’altra esperienza è quella di Nicola Bovolenta, 35 anni, che ha intrapreso questo percorso con la canapa in autonomia. La sua azienda nasce a Papozze nel 2020, dalla passione per il mondo della canapa e oggi si occupa della produzione e vendita di cannabis light e derivati. Nel 2023 Nicola decide di partecipare al bando di primo insediamento, viene approvato dalla Regione Veneto e amplia la sua produzione, non solo in pieno campo ma anche in serra. Nel 2024 è diventato imprenditore agricolo a tutti gli effetti.