ROVIGO – «Il ruolo dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura tradizionali sono insostituibili, rappresentando un valore aggiunto per la qualità, la tracciabilità e la rintracciabilità degli alimenti e per la tutela della salute pubblica». Con queste parole il presidente di Coldiretti Rovigo, Carlo Salvan, commenta l’importante convegno sul cibo sintetico svoltosi a Tuttofood a Milano, alla presenza dei vertici della Confederazione nazionale, con il presidente Ettore Prandini ed il segretario generale Enzo Gesmundo, del ministro all’Agricoltura Francesco Lollobrigida, del mondo scientifico e produttivo dell’agroalimentare italiano, nonché dei presidenti e direttori delle Coldiretti regionali e provinciali.
«Oltre cento i soci giunti a Milano dal Polesine, per rappresentare la Coldiretti Polesana, in occasione dell’incontro, nel corso del quale – osserva il direttore di Coldiretti Rovigo, Silvio Parizzi – è stata ribadita la preoccupazione per l’uso di prodotti di laboratorio per l’alimentazione senza un’adeguata sperimentazione sulla salute pubblica. Oltre alla carne ed al latte anche i surrogati del pesce fatti in bioreattori potrebbero, infatti, arrivare presto sulle nostre tavole».
Anche il settore della pesca, capitanata da Virginio Tugnolo della Cooperativa Pescatori di Pila, Emanuele Finotti per la Cooperativa Maistra e Alessandro Faccioli di Coldiretti Impresapesca Veneto hanno espresso la forte preoccupazione del settore nei confronti delle regole che l’Unione Europea sta imponendo mettendo a rischio un importante settore. In Veneto circa l’80 % del pescato che arriva nei ristoranti e sulle tavole italiane proviene dallo strascico, sistema di pesca messo in discussione dalla Comunità Europea e che, invece, è assolutamente compatibile con l’ambiente, in quanto ossigena i fondali, che sfiora, e che addirittura ripulisce dalle plastiche.
«È opportuno salvaguardare questa attività ricca di storia, tradizioni ed eccellenza produttiva. Anche la vivificazione delle lagune – conclude Alessandro Faccioli – è stata al centro della discussione ai margini del convegno, a Tuttofood, ritenendo indispensabile l’individuazione di strategie atte a proteggere questi ambienti irripetibili e rari in termini produttivi e di biodiversità».