ROVIGO – La pioggia era attesa per combattere la siccità nelle campagne, ma non la grandine che è scesa giovedì nel tardo pomeriggio e ha imbiancato diverse zone dell’Altopolesine. Colpite in particolare Trecenta, Barucchella, Canda, Badia Polesine, Bergantino, Castelnovo Bariano e San Pietro Polesine. Tra le colture maggiormente colpite le frutticole, tra cui le drupacee e i kiwi, ma anche quelle estensive come grano, colza, mais e barbabietole da zucchero. Le aziende colpite dal maltempo dichiarano, oggi giorno successivo dalla grandinata, che i possibili danni variano tra l’80 e il 90%. I chicchi si sono scagliati sulle coltivazioni colpendo gemme, fiori e germogli.
«La pioggia serviva– spiega Simone Moretti, vicepresidente di Coldiretti Rovigo – ma per essere di sollievo doveva durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa; mentre i forti temporali, soprattutto se accompagnati da grandine, invece di portare benefici aumentano i danni. La grandine, infatti, è l’evento climatico più grave nelle campagne per i danni irreversibili che provoca ai raccolti, visto che in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno intero».
«Il nostro territorio – prosegue Moretti – stava già soffrendo per la siccità e il brusco calo delle temperature dei giorni scorsi con gelate tardive. La grandinata ha dato un altro brutto colpo al nostro lavoro. I cambiamenti climatici hanno un impatto impressionante sul nostro lavoro, se ne parla ancora troppo poco e siamo di fronte a un’evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense con il rapido passaggio dal caldo al maltempo. La caduta della grandine sulle nostre campagne è la più dannosa in questa fase stagionale perché porta a perdite irreversibili mandando in fumo la stagione. Inoltre, la quantità di grandine caduta nella zona dell’Altopolesine non si registrava da tempo. È importante che le aziende prendano confidenza con gli strumenti assicurativi, perché in questi casi di violenti eventi atmosferici, non ci sono soluzioni protettive attive per tutte le colture».
Nelle zone interessate dal maltempo sono in corso le verifiche da parte della Coldiretti, tra danni alle colture, ma anche alle infrastrutture nelle campagne.