Mira (VE) – Oltre 100 soci di Coldiretti sono partiti sabato mattina all’alba da Rovigo per andare all’incontro organizzato da Coldiretti Veneto dal titolo “Buone pratiche del compost in agricoltura: economia, tutela dell’ambiente, lavoro” che si è tenuto a Mira, nell’azienda agricola Sant’Ilario.
Dopo i saluti istituzionali di Gianluca Forcolin, vicepresidente della Regione Veneto, i lavori sono iniziati con una tavola rotonda a cui hanno partecipato Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti, Gianmarco Centinaio, ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, Stefano Ciafani presidente Legambiente e Gianpaolo Vallardi presidente della Commissione agricoltura al Senato. La mattinata è proseguita con le relazioni di alcuni rappresentanti di Arpav, dell’università di Padova, dell’Anbi, l’associazione nazionale delle bonifiche ed anche esponenti del Consorzio italiano compostatori e Consorzio italiano biogas.
Gli interventi dei vari relatori hanno sottolineato l’importanza della regolamentazione e del buon utilizzo del compost di qualità e di altri derivati in agricoltura, come i digestati, per favorire la creazione di un’economia circolare che parta dal recupero dei rifiuti organici o dei sottoprodotti in agricoltura e tesa a migliorare la sostanza organica nei nostri terreni. Si è infatti evidenziato come negli ultimi anni, la sostanza organica sia andata diminuendo a scapito della fertilità e dell’equilibrio ambientale del terreno; da qui l’esigenza di studiare nuovi percorsi che possano essere ambientalmente sostenibili ed economicamente interessanti per le aziende agricole.
«Il nostro settore – ha affermato il presidente di Coldiretti – è chiamato ad affrontare, ancora una volta, con intelligenza e visione del futuro, tematiche delicate, ma che possono essere, al tempo stesso, un’opportunità e uno strumento per il sistema economico agricolo; il tutto in un’ottica che mette al centro l’attenzione per l’ambiente e le buone prassi da adottare nella conduzione delle nostre aziende agricole, per mantenere la capacità dei nostri terreni di ottenere i prodotti agroalimentari comprese le eccellenze che fanno grande il nostro ‘made in Italy’».