Loreo (RO) – “Fai un giro in villa”, la quarta edizione del festival organizzato dalla Presidenza FAI Veneto e dai Gruppi FAI Giovani della regione, si è svolta dal 20 al 28 febbraio con 9 diversi appuntamenti ospitati su piattaforme digitali di videoconferenza.
Grazie al FAI Giovani Rovigo, mercoledì 24 febbraio è stato possibile partecipare al tour virtuale attraverso il quale è stata presentata Villa Vianelli di Loreo. Protagonisti dell’affascinante racconto le guide: Daniele Bergantin, Anna Baldo e Roberta Marcolongo, che sono riusciti a far scoprire la storia dell’edificio e del territorio circostante, esplorandone anche gli affreschi delle stanze interne, con il supporto fotografico raccolto negli ultimi vent’anni.
La foto della villa vista dall’alto ha dato inizio al viaggio con la spiegazione del professore Daniele Bergantin che ha detto: «Importante inquadrare dal punto di vista geografico l’edificio, cerchiato in rosso l’abitato di Loreo, meno di quattromila abitanti, in posizione quasi equidistante tra l’Adige a nord (5 km) e il Po di Venezia a sud (4 km), due porzioni intermedie, un posto ideale per comunicare tra queste due importantissime vie d’acqua frequentate fino a un secolo e mezzo fa circa; a est la laguna di Caleri e in linea d’aria la distanza dal mare di Loreo è di circa 12 km».
Successivamente la dottoressa Roberta Marcolongo ha approfondito l’aspetto architettonico, accennando alla barchessa situata alla sinistra della villa, le case coloniche, il giardino sul retro con una fontana circolare in mattoni, delle serre e la chiesetta gentilizia.
L’interno della villa è riccamente decorato tuttavia, lo stato di abbandono e la mancanza di restauro, sta provocando la perdita degli affreschi del soffitto e di alcune pareti.
Curiosa è stata la scoperta di una scritta su un muro interno alla villa, in lingua polacca, probabilmente lasciata da un prigioniero del comando tedesco. Purtroppo gli arredi sono stati tutti trafugati nel periodo in cui vi si insediò un quartiere generale tedesco durante la seconda guerra mondiale.
Villa Vianelli rapportata al contesto territoriale e architettonico ha ben tre identità: è villa veneta in quanto ha i connotati artistici e strutturali dello stile edilizio veneziano ma è anche villa rustica in quanto si trova in un contesto agricolo e rurale ed infine, è anche casa padronale polesana, nella stessa vi risiedeva il padrone del fondo il conte Vianelli, mentre nella corte vivevano i coloni, i mezzadri, gli avventizi che prestavano la loro manodopera per il lavoro nelle produzioni agricole.
Indagando invece nel contesto storico si può asserire che si tratta di una villa settecentesca, entrando in essa infatti si scoprono dei numeri romani che indicano una data, il 1750 presumibilmente la data di costruzione. Negli archivi notarili è stato trovato che apparteneva alla famiglia Zanchi, una nobile famiglia proveniente da Bergamo, poi i conti Vianelli ne acquistarono l’intera proprietà nel 1868.
Un bellissimo viaggio nel fascino della nostra storia.