ROVIGO – Francesco Gardin è stato l’ultimo illustre ex studente del liceo scientifico Paleocapa a portare a scuola la sua esperienza culturale e biografica. A conclusione della rassegna “Aspettando il centenario”, ha incontrato circa 200 studenti interessati e partecipi; ha raccontato il suo percorso da Rovigo a Londra, soffermandosi anche sui campi di ricerca in cui è attualmente impegnato, come le blockchain realizzate in Europa (per far concorrenza al monopolio cinese) o un computer che sfrutti anche il pensiero e le forme di comunicazione dei batteri.
Gardin è partito dalla sua storia di liceale a Rovigo, nella vecchia sede di via Parenzo, mostrando anche le sue foto di classe. È poi passato a raccontare come scelse di studiare urbanistica all’università, rendendosi però quasi subito conto di aver sbagliato indirizzo e passando a Fisica. «Ho scelto fisica – ha detto – perché volevo conoscere la struttura più profonda delle cose, ma dopo la laurea ho trovato una sfida ancora più affascinante: scoprire la natura dell’intelligenza umana e provare ad amplificarla con gli strumenti della nascente informatica».
Gardin ha così lavorato ai primi supercomputer disponibili nei laboratori italiani, iniziando nel contempo a collaborare, da Milano, con ricercatori inglesi e americani e a pubblicare articoli scientifici sulle principali riviste del settore. Proprio i contatti col mondo anglosassone l’hanno portato a trasferirsi a Londra, dove vive tuttora e da dove ha coordinato progetti in joint-venture con società di tutto il mondo, comprese quelle cinesi.
Oggi si occupa di “bitcoin mining”, cioè del processo in cui una rete globale di computer che eseguono il codice Bitcoin lavora per garantire che le transazioni siano legittime. Questa procedura è oggi quasi completamente controllata da società cinesi, che possiedono una tecnologia avanzata nel settore, ma Gardin sta tentando, con la sua Quantum Blockchain, proprio in questi mesi di cambiare il mercato con nuovi brevetti inediti. In parallelo, sta studiando come usare l’energia e il comportamento delle colonie di batteri per creare nuovi strumenti informatici, tramite un brevetto già depositato e in via di approvazione.
Tramite queste storie Gardin ha mostrato anche cosa il Paleocapa e Rovigo gli abbiano lasciato, permettendogli di arrivare ai vertici della ricerca mondiale portando con sé «un senso morale che solo chi viene dalla provincia può avere».
Francesco Gardin, diplomato al Paleocapa nel 1973 e laureato in fisica a Padova, è stato un pioniere nel campo dell’intelligenza artificiale: è stato tra i primissimi in Italia a scrivere articoli e volumi scientifici sull’argomento, insegnando la disciplina già negli anni ‘80 nelle università di Udine, Siena e Milano. Nel 1983 ha fondato AISoftw@re, poi confluita in Exprivia, società da quasi 200 milioni di euro di fatturato attiva nel campo dei servizi IT. Tra gli anni Novanta e oggi è stato nel Consiglio di Amministrazione di società informatiche e di investimento come la IPO Beijing Investment Consulting Company, la London Asia Capital, la Pan European Terminals e la First IPO Capital. Oggi è amministratore delegato della Quantum Blockchain Technologies, società londinese che si occupa delle blockchain, strutture di dati informatici molto usate anche nell’ambito delle criptovalute (e non solo).
«La rassegna di incontri intitolata Aspettando il centenario – le parole della dirigente Cristina Gazzieri – è motivo di onore e prestigio per il Liceo Paleocapa. I maggiori beneficiari degli incontri sono stati i ragazzi, motivati e spronati dal confronto costruttivo e stimolante con chi li ha preceduti. Le iniziative per le classi e per la cittadinanza vedranno il clou all’inizio del prossimo anno scolastico, proprio in concomitanza con i 100 anni dalla fondazione della scuola rodigina».