ROVIGO – Si è conclusa domenica sera in Villa Badoer a Fratta Polesine, la seconda rassegna di musica dal vivo dei musicisti polesani, rassegna nata per dare un’occasione ai giovani talenti della nostra terra di esibirsi in un contesto prestigioso e classico come quello della Villa cinquecentesca.
Tutte le serate dal 3 al 6 settembre sono state animate da stili e composizioni diverse, così come diverse sono le musiche dei giovani che si sono esibiti: dal rock, al funky, al pop al rap, al jazz.
La presidente della Commissione Provinciale Pari Opportunità Antonella Bertoli, ideatrice dell’evento, ha dichiarato: «Sono molto soddisfatta dell’esito della rassegna perché ha visto un folto pubblico che ha mantenuto le distanze fisiche ed ha superato la paura del covid19, sottoponendosi a tutte le procedure precauzionali di rito. Anche le band e i cantanti solisti hanno rispettato il distanziamento e tutto si è svolto nel migliore dei modi. Per quanto riguarda il pubblico, grazie anche alla Protezione Civile di Fratta vi è stato un comportamento civile e rispettoso anche se l’uso della mascherina è ancora un po’ “ostico”».
«BaNdoera è stato un momento gioioso sotto vari aspetti – ha proseguito la presidente Bertoli – Il ritrovarsi insieme ad ascoltare i nostri ragazzi cantare e suonare; il fatto di tornare allo spettacolo dal vivo ha dato modo di far guadagnare i lavoratori dello spettacolo che a causa della pandemia e del pericolo di contagio non lavoravano da tanto tempo; il ritrovarsi insieme, seppure a distanza ha rinsaldato un momento di vicinanza emozionale e sociale attraverso la musica».
«Ancora, per il secondo anno consecutivo – ha concluso Antonella Bertoli – siamo riusciti a coniugare classico e moderno, contemporaneità e storia, raccontando che cosa è la musica e come questa si possa accompagnare ai millenni dall’età del bronzo. Quattro grandi serate, le prime con cantautori solisti, ma di grande effetto; le ultime due da performance di grande spettacolarità con la The Great Roll Ultrasonic Orchestra dell’Alto Polesine formata da 15 elementi, che ci ha fatto viaggiare da un lato all’altro dell’America degli anni ‘50. L’ultima serata i Bamboo con Giovi hanno davvero “spaccato” i cuori degli spettatori che hanno faticato a stare seduti sulle sedie assegnate passando dal rap al funky al pop, al rock al jazz. Quattro giovanissimi ragazzi che studiano al Conservatorio più il cantante Giovi che frequenta ancora le superiori, ma che ha al suo attivo numerosi premi a livello nazionale. Una band che in due ore di concerto sa tenere col fiato sospeso tutti gli spettatori. Come Presidente della Commissione Pari Opportunità Provinciale posso dire di avere centrato il bersaglio anche quest’anno».