ROVIGO – È stata annunciata la proroga di ulteriori 14 giorni per le scadenze dei bandi del Programma di Sviluppo Rurale da parte della Regione Veneto. Coldiretti Rovigo approva questa scelta arrivata in un momento delicato per il nostro territorio e per l’intero settore. I bandi interessati sono quelli legati a nuovi insediamenti di giovani agricoltori, formazione e promozione sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, la diversificazione delle imprese agricole, ma anche investimenti per migliorare le prestazioni e la sostenibilità globali dell’azienda agricola e interventi di ammodernamento e riconversione degli impianti irrigui finalizzati al risparmio della risorsa idrica.
Le misure restrittive decise dai decreti ministeriali hanno frenato la mobilità delle persone e hanno cambiato le abitudini di spesa. Sebbene i mercati di Campagna Amica si siano svolti normalmente, segno che le persone si fidano dei nostri prodotti e questo da molta forza ai nostri soci che fanno vendita diretta, un po’ più di sofferenza c’è stata negli agriturismi per i quali gli uffici di Coldiretti stanno stimando le perdite.
C’è differenza nella valutazione dell’andamento negli agriturismi; mentre tiene di più quello legato alla ristorazione, soprattutto nel fine settimana, è il settore del pernottamento ad avere più chiari di luna. Nonostante le precauzioni del caso e la prevenzione fatta dalle strutture agrituristiche, il calo di presenze, di prenotazione e le conseguenti disdette si fanno sentire. Il primo fine settimana critico è stato quello del 22-23 febbraio, a seguito del caso di contagio di coronavirus nel vicino padovano; la situazione sembrava essersi ripresa qualche giorno dopo, ma con i numeri crescenti di contagio, sparsi un po’ dappertutto, anche l’ultimo fine settimana a cavallo tra febbraio e marzo, è stato particolarmente scarso nelle prenotazioni. In alcune zone venete sono state sospese le funzioni religiose e stanno saltando le cerimonie dei sacramenti; per questo vengono a mancare prenotazioni di grandi gruppi, perché, appunto non c’è da festeggiare una cresima o una comunione.
Per i pernottamenti, hanno sofferto di più le zona dell’alto Polesine, legati anche all’ospitalità di dipendenti di grosse aziende che hanno bloccato intere commesse; la parte bassa della provincia ancora non ha risentito in egual modo, ma è anche vero che è legata a un turismo stagionale estivo.
«Non si possono fare bilanci al momento – riferisce il presidente di Terranostra Rovigo, Cristiano Pasqualin, l’associazione che riunisce gli agriturismi di Coldiretti – ma di sicuro questo virus e tutto quello che ruota attorno ci hanno fatto capire che anche l’agricoltura è tra i settori che pagheranno a caro prezzo le conseguenze».