ROVIGO – Cambiamenti climatici e precipitazioni al centro dell’incontro con la ricercatrice della Nasa Lisa Milani e gli studenti delle classi prime dell’Iti “Viola-Marchesini” di Rovigo.
Originaria di Rovigo e formatasi al Dipartimento di Fisica dell’Università di Ferrara, la quarantenne Lisa Milani, da alcuni anni, lavora alla missione della NASA Global Precipitation Measurement (GPM) presso il Goddard Space Flight Center, a Greenbelt, appena fuori Washington DC, nel Maryland. Si tratta di uno dei più importanti punti di riferimento per scienziati, tecnologi e ingegneri che realizzano veicoli spaziali e nuove tecnologie per studiare la Terra, il Sole e l’Universo.
Agli studenti della 1A e 1B dell’Iti, Lisa ha spiegato che la missione GPM della NASA utilizza algoritmi e osservazioni da satellite per monitorare le precipitazioni di qualsiasi tipo, fondamentali riserve idriche del pianeta. Nello specifico, Lisa si occupa di precipitazione di tipo nevoso, «che – ha detto – dal punto di vista satellitare è una delle più difficili da rilevare e misurare, perché a differenza delle gocce di pioggia che possono essere approssimate a sfere, i cristalli di neve si presentano con infinite forme e dimensioni introducendo complessità e incertezza nelle stime e misurazioni effettuate non solo da satellite ma anche da terra».
La ricercatrice della Nasa ha illustrato il contributo del Programma Global Precipitation Measurement nella lotta al cambiamento climatico, in quanto permette di migliorare tempestività e accuratezza delle previsioni degli eventi climatici, compresi quelli estremi, che interessano la Terra e le sue riserve idriche. Ha inoltre risposto alle numerose domande dei ragazzi, raccontando di sé, della sua formazione, del suo lavoro, del luogo in cui vive, dei suoi viaggi e di numerosi aneddoti sullo stile di vita poco “green” degli americani.
Stimolante, l’incontro con Lisa Milani è stato l’ultima tappa di un progetto più ampio di conoscenza dei fenomeni atmosferici e dei cambiamenti climatici, curato da alcuni docenti di materie scientifiche, tecnologiche e di lingua inglese dell’Iti, tra cui: Marina Ravara, Giulia Pierlorenzi, Paola Bedendo, Maria Cristina Finatti e coordinato dalla professoressa Michela Zanella. «Obiettivo di questo progetto – spiega Michela Zanella – è sensibilizzare gli studenti sul problema del cambiamento climatico, ma anche stimolarli ad un tipo di indagine e conoscenza approfondita, fondata sull’utilizzo di strumentazione tecnologica, del recupero e del confronto dei dati».
Servendosi di un pluviometro, tutti i giorni, a turno, i ragazzi hanno rilevato il quantitativo delle precipitazioni, riportandolo su un foglio di calcolo. I dati raccolti sono stati confrontati con quelli forniti dalla ricercatrice Lisa Milani e relativi alle precipitazioni della zona di Rovigo negli ultimi 20 anni, così come sono stati rilevati dai satelliti.
Come dei veri esploratori, gli studenti hanno anche cercato e documentato la presenza negli ambienti che frequentano di tutte le strutture, infrastrutture, oggetti atti a mitigare l’impatto ambientale. Hanno potuto così prendere coscienza del fatto che, anche se è ancora molta la strada da fare quando si parla di lotta al cambiamento climatico, nella quotidianità di ognuno di loro, è tangibile l’affermarsi di una nuova consapevolezza ambientale.