ROVIGO – Straordinario appuntamento in programma giovedì 2 settembre alle ore 21.00 al Tempio della Rotonda; il festival Rovigo Cello City porta per la prima volta a Rovigo uno dei più noti solisti del panorama internazionale, Jean-Guihen Queyras.
Nato in Canada cinquantaquattro anni fa, dopo una parentesi algerina è approdato in Francia con i suoi genitori ad otto anni, e alla Francia deve la sua formazione musicale. Fondamentale per lui è stato l’incontro con Pierre Boulez, che gli ha trasmesso un approccio interpretativo fatto di rigore e purezza e con il quale ha instaurato un lungo sodalizio artistico.
Il suo repertorio è vastissimo, e spazia dagli autori barocchi fino alla contemporaneità, con una costante attenzione a stimolare i nuovi compositori a scrivere per il suo strumento; non a caso sono numerose le prime mondiali di nuove composizioni, soprattutto per violoncello e orchestra, dedicate a lui.
Altrettanto vasta è la sua discografia; le sue registrazioni hanno ottenuto riconoscimenti come Top CD – BBC Music Magazine, Diapason d’Or, CHOC du Monde de la Musique, 10 de Classica/Répertoire, e Editor’s Choice di Gramophone. Jean-Guihen Queyras è stato uno dei membri fondatori dell’Arcanto Quartet e forma un celebre trio con Isabelle Faust e Alexander Melnikov. È professore alla Musikhochschule Freiburg e co-direttore artistico dei Rencontres Musicales de Haute-Provence. Ha vinto il Glenn Gould Protégé Prize a Toronto nel 2002.
Suona un violoncello costruito nel 1696 da Gioffredo Cappa, che gli è stato messo a disposizione da Mécénat Musical Société Générale, e usa due preziosi archi, il viennese Thomas Gerbeth e il francese Tourte, che alterna a seconda del repertorio eseguito.
Fin qui, questo sarebbe uno degli strepitosi concerti a cui Rovigo Cello City negli anni ci ha abituato, con un suggestivo programma in cui Bach dialoga con la contemporaneità: Kurtág, Dutilleux e Britten. Ma la particolarità della serata sta nella presenza, al fianco del padre che suona, del figlio ventiquattrenne, Jérémie Queyras, nato a Parigi e cresciuto a Friburgo, nel quotidiano contatto con i tanti artisti che frequentano la casa di suo padre, il che lo ha portato a esplorare fin da piccolo la relazione tra pittura e musica, che ora si concretizza nelle sue performance di pittura dal vivo durante i concerti.
Jérémie nel 2019 si è laureato all’Art Academy di Londra, e dopo il suo diploma di Belle Arti ha ottenuto la residenza alla Leo Gallery Shanghai.
Dunque, quello di giovedì prossimo sarà un concerto a colori, in cui Jean-Guihen e Jérémie Queyras si ispireranno a vicenda per rendere esplicita questa naturale sinestesia fra colore e suono. Una tela bianca di 6 metri per 2 accoglierà il pubblico della Rotonda, che potrà assistere in diretta alla creazione del quadro. Un appuntamento da non perdere.
Per partecipare a tutti i concerti ed eventi è necessaria la prenotazione, mandando una e-mail all’indirizzo prenotazioni@rovigocellocity.it. Per i soci è possibile prenotare il proprio posto mandando un messaggio Whatsapp al numero dell’associazione 3791322543. Tutti i concerti saranno a pagamento, mentre le conferenze-evento saranno ad entrata gratuita. Per tutte le informazioni e per rimanere aggiornati sulle attività, visitare il sito web https://www.associazionevenezze.it/rcc-2021/ o i canali social Facebook ed Instagram del Festival.
La Stagione ha il patrocinio del Comune di Rovigo, della Fondazione per lo Sviluppo del Polesine in campo letterario, artistico e musicale e di Asolo Musica, ed è resa possibile dalle sponsorizzazioni di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, di Fondazione Banca del Monte, di ASM-SET e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, oltre che dalla sinergia con il Conservatorio F. Venezze, ente organizzatore delle master class per giovani violoncellisti, tenute dagli stessi protagonisti dei concerti, e con l’Accademia dei Concordi.
Jean-Guihen Queyras, violoncello
Jérémie Queyras, pittore
PROGRAMMA
Bach: Suite n° 3 BWV 1009 (Prélude) – Kurtág: Pilinszky János: Gérard de Nerval
Bach: Suite n° 3 (Allemande) – Kurtág: Jelek II Op. 5b. II. Giusto, vivo
Bach: Suite n° 3 (Courante) – Kurtág: Jelek II Op. 5b, I. Agitato
Bach: Suite n° 3 (Sarabande) – Kurtág: Az hit: Parlando, rubato, con slancio
Bach: Suite n° 3 (Bourrée I & II) – Kurtág: Arnyak
Bach: Suite n° 3 (Gigue)
Henri Dutilleux: Trois strophes sur le nom de Sacher (1976)
– Un poco indeciso
– Andante sostenuto
– Vivace
Benjamin Britten: Suite per violoncello solo n° 3 op. 87 (1971)
– Introduzione: Lento
– Marcia: Allegro
– Canto: Con Moto
– Barcarolla: Lento
– Dialogo: Allegretto
– Fuga: Andante espressivo
– Recitativo: Fantastico
– Moto perpetuo: Presto
– Passacaglia: Lento solenne