Nessuno esce uguale a prima, da quella notte d’agosto di trent’anni fa. Si tira avanti dimenticando e stando in silenzio. Ma il passato riaffiora e con lui i tormenti e le ferite. Non rimane che curarle per sopravvivere alla vita, comprendendo che la fragilità è propria di ogni essere umano, come la vulnerabilità che accompagna tutti i personaggi. Un racconto ruvido e intenso quello della Di Pietrantonio, che scava tra le crepe, le illusioni e le indecisioni dei protagonisti, per permettere loro di fare i conti con sé stessi.
Il libro – Non esiste un’età senza paura. Siamo fragili sempre, da genitori e da figli, quando bisogna ricostruire e quando non si sa nemmeno dove gettare le fondamenta. Ma c’è un momento preciso, quando ci buttiamo nel mondo, in cui siamo esposti e nudi, e il mondo non ci deve ferire.
Per questo Lucia, che una notte di trent’anni fa si è salvata per un caso, adesso scruta con spavento il silenzio di sua figlia. Quella notte al Dente del Lupo c’erano tutti. I pastori dell’Appennino, i proprietari del campeggio, i cacciatori, i carabinieri. Tutti, tranne tre ragazze che non c’erano più. Amanda prende per un soffio uno degli ultimi treni e torna a casa, in quel paese vicino a Pescara da cui era scappata di corsa. A sua madre basta uno sguardo per capire che qualcosa in lei si è spento: i primi tempi a Milano aveva le luci della città negli occhi, ora sembra che desideri soltanto scomparire, si chiude in camera e non parla quasi. Lucia vorrebbe tenerla al riparo da tutto, anche a costo di soffocarla, ma c’è un segreto che non può nasconderle.
Sotto il Dente del Lupo, su un terreno che appartiene alla loro famiglia e adesso fa gola agli speculatori edilizi, si vedono ancora i resti di un campeggio dove tanti anni prima è successo un fatto terribile. A volte il tempo decide di tornare indietro: sotto a quella montagna che Lucia ha sempre cercato di dimenticare, tra i pascoli e i boschi della sua età fragile, tutti i fili si tendono. Stretta fra il vecchio padre così radicato nella terra e questa figlia più cocciuta di lui, Lucia capisce che c’è una forza che la attraversa. Forse la nostra unica eredità sono le ferite.
Con la sua scrittura scabra, vibratile e profonda, capace di farci sentire il peso di un’occhiata e il suono di una domanda senza risposta, Donatella Di Pietrantonio tocca in questo romanzo una tensione tutta nuova.
Nota autore – Donatella Di Pietrantonio vive a Penne, in Abruzzo, dove esercita la professione di dentista pediatrico. Ha esordito con il romanzo Mia madre è un fiume (Elliot 2011, Premio Tropea). Per Einaudi ha pubblicato L’Arminuta (2017), vincitore Premio Campiello 2017 e Bella mia, con cui ha partecipato al Premio Strega 2014 e ha vinto il Premio Brancati e il Premio Vittoriano Esposito Città di Celano. Escono sempre per Einaudi nel 2020 Borgo Sud e nel 2023 L’età fragile.
Romanzi pubblicati
- 2011, Mia madre è un fiume, Einaudi
- 2013 Bella mia, Einaudi
- 2017 L’arminuta, Einaudi
- 2020 Borgo sud, Einaudi
Scheda
Autore: Donatella Di Pietrantonio
Genere: Narrativa
Editore: Einaudi
Collana: Supercoralli
Formato: Rilegato
Pubblicato: 28 novembre 2023
Pagine: 192
Lingua: italiano
Prezzo copertina: 18,00€