Quali sono i migliori istituti di credito? Alla luce delle turbolenze che hanno investito diverse banche italiane negli ultimi anni, piccoli e grandi risparmiatori hanno necessità di avere informazioni maggiormente dettagliate per affidare i propri risparmi, cumulati in una vita di sacrifici. L’obiettivo è quello di orientarsi verso le banche più sicure e trasparenti nelle quali aprire un conto corrente o un conto deposito, con assoluta tranquillità.
Ecco che sull’ultimo numero della rivista BancaFinanza è stata pubblicata la speciale classifica, elaborata come ogni anno da Credit Data Reserch Italia, in grado di fotografare lo stato di salute delle banche italiane. Nello stilare la graduatoria delle banche più affidabili sono stati elaborati i dati forniti dal database internazionale Orbis, Bureau van Dijk – A Moody’s Analytics Company, prendendo a riferimento gli Istituti di Credito e Gruppi bancari presenti nell’elenco reso disponibile dall’ABI. Un elenco di 434 enti, appartenenti alle macro-categorie di banche commerciali, casse di risparmio e banche di credito cooperativo, valutati singolarmente all’interno di classi dimensionali definite sulla base del totale attivo dei bilanci individuali e consolidati 2019. Il lavoro ha permesso di realizzare la classifica delle migliori banche italiane del momento, suddivise per tipologia di grandezza: banche maggiori, banche grandi, banche medie, banche piccole e banche minori.
L’esame condotto all’interno della classe dimensionale, prendendo in considerazione i 170 istituti di credito caratterizzati per un bilancio individuale compreso tra 650 e 5.200 milioni di euro, ha collocato significativamente Banca del Veneto Centrale al primo posto in ambito regionale.
La classifica di BancaFinanza si basa su un’analisi coordinata degli equilibri tra le principali aree gestionali: solidità, redditività e produttività. Si è partiti dalla solidità, che evidenzia varie componenti sintetizzabili nel valore dei mezzi propri e nella qualità dell’esposizione creditizia. A seguire, sono stati presi in esame gli indici di redditività in cui si è tenuto conto oltre che del rendimento delle attività nette e dell’attivo fruttifero, anche del ritorno sul capitale investito dei soci. Infine, sono stati analizzati gli indicatori di produttività: dal valore aggiunto rettificato per dipendente, al risultato di gestione. I tre indicatori sintetici sono stati infine mediati per dare origine a un indicatore finale che ha permesso di offrire un’indicazione globale, seppure sintetica, sulla qualità economica e patrimoniale delle singole banche.
«La notizia che Banca del Veneto Centrale, oltre a rappresentare un’eccellenza regionale è per noi motivo di grande orgoglio e stimolo per fare sempre meglio», dichiara, visibilmente soddisfatto, il direttore generale Mariano Bonatto.
Banca del Veneto Centrale, nata lo scorso anno dalla fusione tra la vicentina Centroveneto Bassano Banca e la polesana RovigoBanca, opera con 50 filiali su un territorio di competenza che si estende su 163 comuni sparsi in cinque province: Vicenza, Padova, Treviso, Rovigo e Ferrara. L’azienda può vantare oltre 14.000 soci e 90.000 clienti e si presenta come una realtà moderna e dinamica, sebbene abbia preservato nel proprio DNA i valori della cooperazione di credito e l’approccio tipico delle banche di comunità: vocazione localistica, centralità della persona, mutualità e cooperazione a sostegno delle famiglie, delle imprese e del territorio.