ROVIGO – Un salto di qualità per migliorare i servizi e ridurre l’impatto ambientale: tutto questo, grazie alla scommessa sui giovani. Una scommessa che Ecoambiente rinnova e raddoppia, con il progetto di educazione ambientale “Ambiente scuola”, che quest’anno si articola in due proposte.
La prima, che interesserà oltre 130 classi delle scuole elementari, è pensata per i Comuni della provincia, che non hanno ancora preso parte alle iniziative degli anni scorsi o che hanno una percentuale di raccolta differenziata più bassa ed al di sotto dell’obiettivo del 65%. In questi Comuni già da anni è già attiva la raccolta differenziata, il porta a porta, che deve però essere migliorata, anche con il grande contributo dei più piccoli.
Una seconda proposta, invece, è riservata al capoluogo, pensata quindi per una realtà nella quale il porta a porta nelle frazioni è partito da poco e per la quale si stanno studiando sperimentazioni nei quartieri. In questo caso saranno coinvolte 159 classi di elementari e medie, con l’obiettivo di spiegare bene come fare una corretta raccolta differenziata, proprio a partire dai rifiuti che vengono prodotti in classe ed a scuola. A febbraio si sono tenuti i primi incontri, per quattro classi della scuola secondaria di primo grado Parenzo, dell’Istituto comprensivo Rovigo 2.
In tutto, il progetto coinvolge circa 300 classi per una platea complessiva attorno ai 5.500 giovani. Numeri importanti per una missione importante: diffondere una coscienza ambientale, far capire l’importanza che hanno una corretta raccolta differenziata e la diminuzione del volume dei rifiuti, ma anche la riduzione del consumo di plastica.
L’argomento nuovo di quest’anno, infatti, è proprio la plastica, un materiale tanto utile quanto estremamente diffuso, ma la cui sovrabbondanza sta producendo un impatto pericoloso anche per la salute, come testimoniano le numerose ricerche scientifiche sulle enormi quantità di microplastiche presenti nei fiumi e nei mari, che poi finiscono per entrare nel ciclo alimentare degli organismi viventi con gravi conseguenze. Per questo, negli incontri sarà offerto anche uno stimolo alla riduzione del consumo dei prodotti in plastica usa e getta, dalle cannucce alle bottigliette, attraverso l’utilizzo di alternative sostenibili.
La formazione verterà inoltre sul riconoscimento delle varie tipologie di plastiche utilizzate per gli imballaggi ed i manufatti, definendone le modalità di conferimento le metodologie di riuso.
Un argomento particolarmente sentito, visto che circa la metà delle classi coinvolte ha scelto di focalizzare il proprio laboratorio sul tema “plastic free”.