ROVIGO – Mercato coperto di Campagna Amica Rovigo abbellito come un museo stamattina per la festa della mietitura in collaborazione con la Pro loco di Loreo che ha appena concluso la sua 21esima edizione della celeberrima sagra del pane. L’evento intitolato “Grano: dalla mietitura alla pasta, pane e pizza” ha destato la curiosità dei clienti che si sono fermati, durante la spesa, a chiedere informazioni allo staff sugli attrezzi di lavoro messi in mostra.
«Era già stato bello partecipare alla tradizionale sagra di Loreo, ma ancora di più lo è stato vedere la collaborazione della nostra federazione con la Pro loco loredana per questo evento al mercato coperto – commenta il presidente Salvan – Il Polesine è un territorio che da tempi immemori dimostra una particolare vocazione i seminativi. E così il grano, la farina e poi il pane ci ricordano le nostre radici contadine e la nostra identità. Il pane viene considerato un alimento sacro, porta con sé tanti simboli e nella società contadina è il simbolo per eccellenza dei cicli stagionali. Proprio la trebbiatura è uno dei passaggi fondamentali della vita agricola di molti di noi. Riporto uno slogan che era stato usato in una edizione passata della sagra: “Sia benedetto il pane: frutto di sacrificio e duro lavoro, elemento prezioso delle nostre tavole di ieri, di oggi e di domani, profumo delle nostre origini”. Ecco, il fatto che il pane sia stato oggetto di speculazioni assieme al grano negli ultimi mesi deve farci riflettere: mentre il prezzo del primo saliva di 13 volte, si abbassava il prezzo pagato agli agricoltori della materia prima».
«Come Coldiretti – conclude Salvan – abbiamo denunciato questo cortocircuito che non ha risparmiato semine, gasolio, energia etc. L’Italia è fortemente deficitaria in alcuni settori e ha bisogno di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali commodities, dal grano al mais fino all’atteso piano proteine nazionale per l’alimentazione degli animali in allevamento per recuperare competitività rispetto ai concorrenti stranieri e, nell’immediato, occorre quindi garantire la sostenibilità finanziaria di tutto il settore agricolo con prezzi giusti che consentano di continuare a lavorare».