Firmato l’atto di fusione fra BVR Banca e Banca del Veneto Centrale

Dal 1° luglio sarà operativa una nuova realtà bancaria in grado di competere con i più importanti players del mercato finanziario

Longare (VI) – Firmato giovedì 20 giugno dai Presidenti Gaetano Marangoni e Maurizio Salomoni Rigon, presso lo studio notarile del notaio Stefano Lorettu a Thiene, l’atto di fusione fra BVR Banca e Banca del Veneto Centrale.

Si tratta dell’atto formale che accoglie l’esito espresso dalle due Assemblee Straordinarie tenutesi entrambe al Centro Congressi della Fiera di Vicenza, rispettivamente lo scorso 18 e 19 maggio 2024, nel corso delle quali i soci delle due Banche di Credito Cooperativo avevano espresso il loro determinante consenso al progetto di aggregazione con un’ampia adesione.

L’accordo rappresenta, dunque, l’atto finale di un processo iniziato lo scorso 10 ottobre con la sottoscrizione della lettera d’intenti che ha dato avvio all’iter aggregativo tra le due banche. Un’operazione maturata con il coordinamento del Gruppo Bancario Cooperativo Cassa Centrale, che ha individuato nelle due Bcc le potenzialità per realizzare una nuova realtà bancaria con profili tecnico patrimoniali di riferimento in un’area economica strategica del Veneto.

Nasce così un nuovo soggetto nell’ambito del Credito Cooperativo regionale, il terzo per dimensioni all’interno del Gruppo Cassa Centrale Banca, che prende il nome di “BVR Banca Veneto Centrale”.

La nuova realtà, guidata dal direttore generale Claudio Bertollo, sarà operativa a partire dal primo luglio 2024. Forte di una rete capillare di 87 filiali, BVR Banca Veneto Centrale potrà operare con i suoi 586 dipendenti all’interno di un territorio di competenza che si estende tra le province di Padova, Rovigo, Vicenza, Verona, Treviso e Ferrara, con sconfinamenti in aree del Trentino e della Lombardia. Una dimensione sociale forte di 19.500 soci, tra persone fisiche e persone giuridiche, e 135mila clienti.

I numeri del bilancio al 31 dicembre 2023 evidenziano, in forma aggregata, che il nuovo polo bancario può contare su una raccolta complessiva di oltre 5,2 miliardi e impieghi per circa 2,2 miliardi. Il patrimonio netto è di 378 milioni di euro, con un Cet1 ratio di 26,09%. Dati questi che pongono la nuova realtà ai primi posti per solidità all’interno dell’intero panorama bancario nazionale.

«La nuova banca – assicurano i presidenti Marangoni e Salomoni – sarà più grande e più solida, restando però fedele alla storia e al legame con i territori di origine, mantenendo intatti i valori fondanti di mutualità e cooperativismo e l’attenzione alle istanze di famiglie, imprese e comunità, di un territorio di riferimento che sarà solo molto più vasto».