Occhiobello (RO) – Un ambiente riservato e confortevole che metta chi parla e chi ascolta in una situazione di serenità. In conferenza stampa è stato presentato ‘safe space’, uno spazio, nella stazione dei Carabinieri di Santa Maria Maddalena, dedicato ad audizioni protette, e rivolto alle vittime di violenza di genere e domestica.
La presenza del “safe space” è il primo passo con cui l’amministrazione comunale intende far emergere il più possibile gli episodi di violenza che purtroppo ancora non vengono denunciati.
«Ringraziamo l’Arma dei Carabinieri e l’associazione nazionale Carabinieri – ha detto il sindaco Sondra Coizzi – per averci proposto questa sollecitazione che abbiamo accolto immediatamente per il bene del nostro territorio, luoghi simili si trovano in grandi realtà metropolitane, confidiamo che possano nascere iniziative analoghe in altri Comuni e caserme».
All’interno del “safe space” le persone potranno ricevere le prime parole utili a capire come muoversi e incontrare esperti formati in materia legale e psicologica per essere accompagnate nella gestione di situazioni difficili. È entrata nello specifico del progetto l’assessore ai Servizi sociali Lorenza Alberghini: «Poco dopo l’insediamento di questa amministrazione, ci siamo trovati ad affrontare un’emergenza, abbiamo allora messo tutta la passione e l’ideologia affinché la stanza fosse realizzata».
«Grazie a una lavoro fatto assieme all’Arma, ai volontari di Anc e agli sponsor – ha continuato Alberghini – inauguriamo con orgoglio un luogo dove chi ha subito maltrattamenti possa trovare professionisti preparati ed esporre il proprio dramma».
«La scelta del nome – ha concluso l’assessore – è stata determinata dal fatto che nelle realtà internazionali, tali luoghi hanno questa denominazione e un loro logo».
Il capitano del comando compagnia dei Carabinieri di Castelmassa Paolo Li Vecchi ha ringraziato l’amministrazione comunale di Occhiobello e il maresciallo Marco Cestaro è intervenuto spiegando che la stanza potrà ospitare anche minori testimoni di violenza o persone in condizioni di difficoltà, in attesa di accoglienza in strutture protette.
Il maresciallo Antonio Zizzo, dell’associazione nazionale Carabinieri, ha illustrato come il progetto nel corso del tempo abbia preso forma e possa diventare un luogo non solo di accoglienza, ma utile nello svolgimento delle indagini giudiziarie.
Sono intervenuti in conferenza stampa gli sponsor che hanno contribuito alla realizzazione e all’arredamento della struttura: Paolo Borghi per Tecnoelettra, Paolo Ghiotti per l’impresa edile Ghiotti e Vittorio Morello per la Casa di cura.