ROVIGO – Palazzo Roverella ha aperto le porte alla mostra “Giostre”. Con il taglio del nastro, sabato 23 marzo è stata ufficialmente inaugurata questa nuova esposizione, che si preannuncia già un successo.
A proporla (Palazzo Roverella, dal 23 marzo al 30 giugno 2019) è la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo insieme al Comune di Rovigo e all’ Accademia dei Concordi, per la cura di Roberta Valtorta, con la collaborazione di Mario Finazzi per il percorso riservato alla pittura.
Alla cerimonia di inaugurazione, dopo gli onori di casa del presidente della Fondazione Cariparo Gilberto Muraro, ha portato il suo saluto anche il Commissario Straordinario Nicola Izzo.
«La giostra – ha detto Izzo – si ripete ogni giorno. L’abbiamo vissuta da bimbi e ne assistiamo quotidianamente al suo modificarsi. Ringrazio il presidente Muraro, perché la Fondazione Cariparo è sempre vicina alla città e a tutte le sue esigenze; ringrazio anche il mio comproprietario, professor Boniolo, con cui condividiamo l’onere e l’onore di un patrimonio comune che è quello dell’Accademia dei Concordi.
Questa iniziativa è molto bella. Spero possa avere un grande successo, perché quest’anno, celebriamo anche il bicentenario del Teatro Sociale. Un’occasione per far conoscere Rovigo e riportarla all’attenzione di un più vasto pubblico, per far sì che il Polesine possa avere quella visibilità che dia modo alla sua bellezza, alla sua generosità e alle sue forze produttive, come quella di Bergantino, di affermarsi sempre più».
Ha portato il saluto anche Giovanni Boniolo, presidente dell’Accademia dei Concordi, poi la parola è passata alla curatrice Roberta Valtorta, che ha portato tutti i presenti nel fantastico mondo magico della giostra.
È seguita la visita alla mostra.
Completamente dedicata alla fantasiosa iconografia delle giostre, questa mostra, sfaccettata e divertente, è anche pensosa, e vuole suscitare nel pubblico un vero e proprio effetto-giostra, tra il gioco più semplice e genuino che rimanda all’infanzia e la riflessione sulla vita, sul tempo che passa, sul mondo che gira, sul destino.
In mostra vengono proposte immagini di giostre grandi e piccole, così come sono state raffigurate soprattutto in fotografia, ma anche in pittura, grafica, nei numerosissimi giocattoli, nei modellini, fino ai carillon. Presenti anche “pezzi” di antiche giostre come organi e cavalli di legno.
La struttura della giostra è stata infatti ampiamente rappresentata in mille forme di straordinari giocattoli meccanici per bambini ma anche per adulti, dalle forme articolate e varie, talvolta carillon, talvolta orologi e soprammobili, divenuti nel tempo oggetto di collezionismo.
L’ampia sezione di fotografie comprende opere di più di sessanta importanti fotografi dall’Ottocento a oggi. Tra questi, le immagini ottocentesche di Celestino Degoix e di Arnoux; quella della Parigi dell’inizio del Novecento di Eugène Atget e dei Frères Seeberger; le fotografie degli anni Quaranta-Sessanta di Henri Cartier Bresson, Mario Cattaneo, Cesare Colombo, Bruce Davidson, Robert Doisneau, Eliot Erwitt, Izis, Mario Giacomelli, Paolo Monti, Willy Ronis, Lamberto Vitali, David Seymour; per l’epoca contemporanea, le immagini di Bruno Barbey, Gabriele Basilico, Olivo Barbieri, John Batho, René Burri, Stefano Cerio, Raymond Depardon, Luigi Ghirri, Paolo Gioli, Guido Guidi, Jitka Hanzlovà, Guy Le Querrec, Raffaela Mariniello, Bernard Plossu, Pietro Privitera, Francesco Radino, Ferdinando Scianna.
La mostra è arricchita da una selezione di importanti opere pittoriche e da manifesti di fiere di paese e sagre popolari. Importante l’installazione dell’artista contemporanea Stephen Wilks “Donkey Roundabout” e il film di Adriano Sforza “Jodi delle giostre”, vincitore del David di Donatello 2011.
La mostra si avvale della collaborazione con il Museo Storico della Giostra e dello Spettacolo Popolare di Bergantino-Rovigo.