ROVIGO – Sono Rachele Bernecoli, Gaia Capato, Marco Casellato, Filippo Cattaneo, Marco Germogli, Milea Sebastian Petrisor, Benedetta ed Edoardo Modonesi, Alessandro Pavanello, Riccardo Pavanin, Luca Pozzato, Varlan Andrei Marian, Ernesto Vason ed Agata Zanellato I 14 ragazzi e ragazze che hanno superato con successo il corso di robotica applicata alle discipline Stem organizzato dall’Associazione 50ePiù di Rovigo e dal Gruppo Terziario Donna di Confcommercio Rovigo.
In un Salone del grano della Camera di Commercio di Venezia e Rovigo arricchito dalle presenze istituzionali di Comune di Rovigo, con l’assessore Dina Merlo, una rappresentanza dei dirigenti scolastici della Provincia di Rovigo, ospiti e presidenti delle associazioni coinvolte, Giovanni Vianello di 50ePiù Rovigo e Manuela Marchina del Gruppo terziario donna, i ragazzi si sono presentati al pubblico, hanno ricevuto il loro meritato riconoscimento ed hanno dato prova di quanto fatto durante il corso: dalla costruzione di un robot che si muove in uno spazio stabilito evitando gli ostacoli, la stessa logica di un aspirapolvere automatico, a robot che per gioco si sfidano in battaglie distruttive tra loro.
L’aspetto ludico del progetto è solo una parte del percorso che hanno affrontato i ragazzi impegnati alla programmazione di quanto costruito con i celebri mattoncini della Lego, una programmazione che li ha portati a scrivere sequenze di azioni utilizzando le discipline tecnico scientifiche tipiche delle Stem per impartire le istruzioni necessarie, oltre che i principi di logica per creare alternative condizionate al verificarsi di eventi per i singoli robot realizzati.
A coppie, i 14 ragazzi sono arrivati al termine di un percorso che vorrà essere reso disponibile alle scuole, è stato anticipato ai dirigenti scolastici presenti, Isabella Sgarbi da Rovigo e Arianna Vianello da Adria, al termine della presentazione dei lavori coordinati dal docente Marco Picarella alla presenza della presidente del comitato di imprenditoria femminile della CCIAA VE-RO Vallì Zillio.
Dall’idea originaria di far lavorare assieme nonni e nipoti, proposta dall’Associazione 50ePiù di Rovigo, il dialogo con il neo costituito Gruppo Donna di Confcommercio presieduto da Manuela Marchina, grazie al lavoro organizzativo di Antonella Seren, ha voluto aprire un punto di vista “al femminile” nel mondo delle discipline scientifiche, portato all’attenzione del pubblico dall’intervento della ricercatrice Manuela Ferracin che si è aggiunto all’incontro in videoconferenza avuto durante il corso con la scienziata Emanuela Del Dottore, con la robotica bionspirata ed il “suo” robot chiamato Plantoide, un robot a forma di radice di pianta che ha la capacità di muoversi nel terreno proprio come le radici.
«Il neo costituito GTD e la sua presidente Manuela Marchina, non solo hanno sposato il progetto, ma vi ha apportato le modifiche con le quali lo abbiamo proposto alle ragazze ed ai ragazzi – ha affermato Giovanni Vianello, presidente di 50ePiù Rovigo – puntando ad offrire alle ragazze un punto di osservazione verso l’informatica, le discipline scientifiche, materie che sono, solo nell’immaginario collettivo, appannaggio dei ragazzi».
«Siamo consapevoli che il presente, ma ancora più il futuro sta dando segnali preoccupanti – ha continuato Vianello – I destinatari del nostro progetto sono stati i giovani dagli 11 ai 14 anni. La scelta di questa fascia d’età è dovuta al fatto che, essendo particolarmente sensibile, è quella a cui dobbiamo prestare particolare attenzione anche in funzione della loro scelta sul futuro scolastico da intraprendere».
Nella mattinata di consegna degli attestati ai ragazzi si è posta l’attenzione sulle nuove generazioni toccando i temi della donna nel mondo dello studio, della ricerca, dell’imprenditoria.
«Siamo convinti che, per portare a realizzazione il nostro progetto, dobbiamo relazionarci con il mondo esterno, in specie, con il mondo della scuola anche perché i nostri giovani hanno poca propensione a fare impresa. I sacrifici dei padri non vengono più capiti e purtroppo non si promuove la trasmissione del valore d’impresa. Anche la scuola e con essa tutti i soggetti educativi, il primis la famiglia, dovrebbero essere chiamati a svolgere un ruolo di accompagnamento. Il ruolo dei formatori dovrebbe diventare un pilastro portante per il ricambio generazionale».