Granchio blu all’attenzione del Masaf: stamattina si è tenuto l’incontro tra Coldiretti e il sottosegretario del ministero Giacomo La Pietra e altri vertici del settore pesca. La delegazione di Coldiretti era formata dal rappresentante nazionale Impresapesca Tonino Giardini, la federazione veneta con il rappresentante della pesca Alessandro Faccioli, la federazione di Rovigo nella persona di Mara Crivellari vicedirettore dell’Associazione Polesana Coldiretti Rovigo e Dennis Calanca per Coldiretti Emilia-Romagna. All’incontro presenti anche il direttore generale del Masaf, Saverio Abate, il capodipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare, della pesca e dell’ippica del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Stefano Scalera e la dirigente Eleonora Iacovoni.
Sul tavolo l’emergenza granchio blu: questo crostaceo, non autoctono e decisamente invasivo, sta devastando le aree di produzione di vongole e cozze nella zona di pesca e molluschicoltura nel Delta del Po perché si ciba proprio di queste specie privando il raccolto agli operatori di questo settore economico riconosciuto tra le eccellenze imprenditoriali polesane e non solo. La zona maggiormente interessata da questa specie aliena, nome scientifico Callinectes sapidus chiamato ‘blu’ per le sfumature colorate presenti sul carapace e le chele, è quella che va da Rosolina a Porto Tolle nel rodigino e a Goro nel ferrarese; il granchio è già presente anche nella Sacca Toro a Chioggia dove la situazione si sta aggravando.
«Ringraziamo i rappresentanti del ministero per la loro presenza e per aver dato ascolto alla nostra associazione permettendoci di approfondire le conoscenze sullo stato attuale del Delta del Po rodigino e ferrarese – spiega Alessandro Faccioli di Coldiretti Impresapesca Veneto – Abbiamo fatto notare la sofferenza ambientale dell’area lagunare che provoca ingenti perdite alla categoria pesca e acquacoltura, un settore lavorativo tra i più importanti del Polesine».
«Al Masaf Coldiretti ha chiesto la decretazione stato emergenza, il prima possibile – prosegue Faccioli – ma anche la possibilità di indennizzare gli operatori della pesca per le perdite di prodotto che riguardano sia le nursery, le zone di semina ma anche le aree di prodotto maturo di vongole veraci e cozze, in quanto i granchi stanno mangiando avidamente e indistintamente i molluschi che trovano nelle lagune. Ci sarà da valutare l’impatto sulle specie ittiche tramite la Ricerca e gli istituti scientifici nel nostro Paese, per fare una previsione di cosa accadrà ai nostri ambienti e per rispondere alle domande dei pescatori che attualmente vivono di sola molluschicoltura».
Infine, è stata chiesta la convocazione urgente dei rappresentanti del Distretto del Nord Adriatico ed eventualmente dei sindaci della costa, oltre associazioni categoria al fine di trovare soluzioni concrete che a nostro avviso vanno dal pagamento dei danni subiti, unitamente al sostegno dei costi sostenuti per la pesca del crostaceo da parte dei pescatori e, infine, le spese di smaltimento.