ROVIGO – Toccanti, profonde, emozionanti le parole di Liliana Segre su cui si è fondato “L’ebrea! Io Liliana ho scelto la vita”, il reading teatrale proposto lunedì 22 gennaio, in prossimità della Giornata della Memoria, dal gruppo no profit di video teatro civile Orizzonte degli eventi.
“Scrutavo i visi umiliati di coloro che mi amavano e coglievo la zona d’ombra dell’indifferenza di coloro che giravano la faccia dall’altra parte e arrivavano persino a fare vigliacche telefonare di denuncia. Avevamo la sola colpa di essere nati. Ricordo il terrore, l’incapacità assoluta, i rastrellamenti, gli addii, il tentativo di fuga in Svizzera, il carcere, la deportazione. Poi Auschwitz: un inferno preparato a tavolino da uomini per altre persone. Il mio istinto vigliacco di sopravvivenza mi ha impedito di cedere, di essere sopraffatta da una realtà che non è possibile accettare. Alla fine, ho scelto di vivere. Nonostante tutto e tutti”.
Lo spettacolo di Marco Barin, diretto da Marco Mucci, ha avuto per protagoniste Rita Marchioni, Rossana Turrato Vallese, Luana Volpe e Letizia Zambon, con la partecipazione di Giorgia Forno, e si è basato su testi scritti e concessi dalla Segre. Le parole, pronunciate con pacata intensità e tra gesti quotidiani che hanno messo in luce la follia della Shoah, hanno ripercorso le fasi salienti della sua vita da deportata, mostrando la freddezza e l’assurdità delle infinite violenze e umiliazioni subite, fino al giorno della liberazione.
Gremita la sala degli Arazzi di Palazzo Roncale per questo evento culturale voluto e promosso da Lions Club Rovigo Host. «Tra i nostri service – le parole del presidente Ruggero Zambon – calati nell’Agenda ONU 2030 sullo sviluppo sostenibile, questa sera vogliamo porre attenzione all’obiettivo 16 che si propone di “ridurre le disuguaglianze e nello stesso tempo rispettare e coltivare tutte le diversità”. Già nel preambolo l’agenda si prefigge infatti di “far rispettare i diritti umani per tutti” e si propone di creare un mondo “in cui i diritti umani e la dignità umana, lo stato di diritto, la giustizia, l’uguaglianza e la non discriminazione siano universalmente rispettati”. Noi Lions non solo vogliamo ricordare, affinché il passato non si ripeta, ma vogliamo contribuire alla divulgazione della memoria».
L’evento è stato introdotto da Sofia Teresa Bisi, che ha ricordato la storia della comunità ebraica a Rovigo dal XIII al XX secolo, evidenziando le politiche antisemite che si sono susseguite nel tempo, le caratteristiche del ghetto e poi della sua decadenza, fino alle demolizioni di epoca fascista. È stato anche proiettato un intervento a video di David Parenzo, giornalista, conduttore televisivo, radiofonico e saggista. Ha raccontato il suo rapporto con la nonna, che era stata deportata e che ha pianto il giorno in cui, con il portafoglio, le è stata rubata la stella gialla che per tanto tempo è stata il simbolo della sua identità di perseguitata.