Fratta Polesine (RO) – Tutto il tempo del volontariato delle donne di Faedesfa No Profit: secondi, minuti, ore, una misura incommensurabile del fare del bene in modo incondizionato a misura di donna.
L’Associazione benefica di Fratta Polesine in occasione della Giornata Internazionale della Donna, 8 marzo 2020, omaggia le sue volontarie, una trentina quelle che indossano la maglietta verde, per celebrarne il successo. Un grazie per le ore della giornata che ricavano per portare avanti i progetti di Faedesfa No Profit. Alcune testimonianze, raccontate dalla loro viva voce e i ritratti del fotografo Andrea Verzola.
Carla Borin, occhi azzurri intensi che incorniciano un volto segnato da rughe gentili, è una delle veterane del Terzo Settore. Da un anno e mezzo fa parte di Faedesfa, per gli eventi è addetta all’impiattamento. Già da 15 anni però, opera nel volontariato. Ha iniziato molto prima di andare in pensione. Due anni fa con la protezione civile è stata una degli operatori accorsi nell’area montana Bellunese messa in ginocchio dalla tempesta “Vaia”. «La vita è qualcos’altro dal lavoro – racconta Carla – non serve aspettare lo scorrere dei giorni, aiutando gli altri le dai un senso». Vicino a lei c’è Vincenzina Vitale che si definisce “un’artigiana-artista” e in Faedesfa, che ha contribuito a fondare nel 2011, è la “zia” di tutti. In pensione da poco, ha appeso al chiodo gli strumenti con cui ha creato per una vita selle per cavalli. «Ora l’estrosità e la manualità da artigiana la riverso nel fare del bene agli altri con i progetti di Faedesfa» racconta Vincenzina.
Un sorriso semplice, a tratti riservato, i capelli ricci ribelli ma composti come lei, sono il ritratto di Daniela Milan. Il colpo di fulmine tra lei e il volontariato dell’Associazione frattense, è scoppiato ad un evento benefico messo in scena a Lusia dalla compagine guidata dal presidente Andrea Pezzuolo. «Sono entrata nella grande famiglia di Faedesfa sei anni fa – svela Daniela – Se tornassi indietro inizierei prima ad aiutare gli altri. Attualmente aiuto in cucina, dove c’è bisogno, mi adatto». E poi Jessica Padoan alla sua prima volta come volontaria nel Terzo settore. Di professione educatrice al nido e al doposcuola, gli occhi bruni le brillano quando parla dei bambini, tutto il suo mondo. Le brillano ancor di più quando racconta la sua prima donazione, qualche anno fa, con la maglietta verde al reparto di Pediatria dell’ospedale di Rovigo. «Se ho del tempo libero, quando riesco, corro ad aiutare Faedesfa – spiega Jessica – Un gesto che non vivo come una forzatura rispetto alla quotidianità. Anzi un dono».
«Semplicemente grazie a tutte voi – commenta Andrea Pezzuolo presidente di Faedesfa No Profit – siete una forza, risorsa umana che aiuta Faedesfa in tutti i momenti della nostra vita associativa. Grazie anche a tutte le donne che donano il loro tempo al volontariato, verso un futuro inclusivo senza disuguaglianze. Ogni giorno, oltre l’8 marzo».