VENEZIA – Il Consiglio del Veneto approva l’ordinamentale e passano gli emendamenti Coldiretti. In particolare, nella modifica alla legge regionale 17 del 2022 che disciplina gli impianti fotovoltaici a terra, viene rafforzata ulteriormente la centralità dell’agricoltura nella realizzazione di sistemi agrivoltaici. In sostanza sarà necessario dimostrare che il piano culturale è presentato da un imprenditore agricolo, regolarmente iscritto al registro camerale, titolare di un fascicolo aziendale depositato in Avepa, costantemente aggiornato. L’agricoltore dovrà inoltre garantire la continuità dell’attività in ordine alla coltivazione, alla resa produttiva, al mantenimento dell’indirizzo agronomico, facendo attenzione al passaggio da una produzione diversa da quella esistente al momento dell’autorizzazione all’impianto.
«Si tratta di questioni rilevanti – spiega Carlo Salvan presidente regionale e provinciale di Coldiretti – perché contrastano le speculazioni e tutelano la superficie coltivata. Si afferma con forza, grazie agli emendamenti approvati oggi, che è proprio la figura professionale dell’imprenditore agricolo quella deputata a coniugare l’attività agricola con la produzione energetica da fonti rinnovabili e lo fa rafforzando il vincolo di coltivazione del fondo che deve essere reale e non sulla carta, per il periodo della durata dell’impianto fino a 25/30 anni. Per primi abbiamo sollevato ormai quattro anni fa l’attenzione sulla speculazione da fotovoltaico – sottolinea Salvan – con l’esigenza di dare regole chiare ed evitare speculazioni. Assistiamo purtroppo ancora oggi a presentazione di progetti mastodontici di fotovoltaico, soprattutto agrovoltaico, che temiamo nascondano dietro la parola agro ancora il mero business energetico a scapito dell’agricoltura, motivo per il quale abbiamo chiesto e ottenuto un rafforzamento della normativa regionale che preservi il valore agricolo dei nostri territori. Questo è quindi un importante passo in avanti grazie alla Delibera della Regione e confidiamo ora in una rapida attuazione da parte della giunta regionale per l’individuazione delle linee guida necessarie».
Il secondo emendamento che interessa la legge regionale 28 del 2012 sull’agriturismo concede la possibilità di recuperare i fabbricati inutilizzati preesistenti anche di valore testimoniale che diversamente sarebbero a rischio di abbandono. «Anche questo è un esempio di approccio sostenibile – aggiunge Carlo Salvan – volto al recupero del patrimonio edilizio esistente, in linea con gli obiettivi generali della riduzione del consumo di suolo valorizzando ciò che già c’è e non lasciandolo all’abbandono».