ROVIGO – “Il manifesto di Venezia – la deontologia nella comunicazione della violenza di genere” è il titolo del corso di formazione rivolto a giornalisti ed operatori sociali in calendario martedì 28 maggio dalle 9.30 alle 13.30 nella Sala Flumina del Museo dei Grandi Fiumi, piazzale San Bartolomeo 18 a Rovigo. Sei i crediti per i giornalisti, iscrivendosi dalla piattaforma Sigef.
L’iniziativa nasce dalla collaborazione oramai consolidata fra Associazione Polesana della Stampa e Sindacato giornalisti Veneto, Articolo 21 Veneto, Caritas diocesana di Adria-Rovigo e Associazione InFormazione Sociale ed è realizzata grazie alla collaborazione con il Centro Antiviolenza del Polesine.
L’evento è stato presentato oggi a palazzo Nodari da Nicola Chiarini, in rappresentanza della stampa, da Maria Grazia Avezzù presidente del Comitato Pilotaggio del Centro Antiviolenza del Polesine, da Rosaria Della Versana che gestisce il Centro Antiviolenza Polesano e da Luisa Pietropoli per la Caritas.
Il Commissario straordinario Nicola Izzo ha fatto gli onori di casa, portando il suo saluto ad una iniziativa lodevole. “Non dovrebbe esserci alcuna forma di violenza ovunque, benvenga dunque qualsiasi attività di sensibilizzazione su un atematica così importante”.
Tale momento formativo si inserisce nel ciclo di proposte di formazione e di riflessione etica, riservato a giornalisti ed operatori sociali, nella convinzione che un uso corretto e consapevole del linguaggio sia determinante nella crescita sociale e democratica di una comunità, tanto più nell’informazione che se cede a stereotipi e pregiudizi nel raccontare i fatti contribuisce a falsare la rappresentazione della realtà nel suo complesso.
Tre le relatrici: Loredana Arena, psicologa psicoterapeuta del Centro Antiviolenza del Polesine, Monica Andolfatto, giornalista, segretaria del Sindacato giornalisti Veneto, fra i promotori del Manifesto di Venezia, Giulia Cananzi, giornalista del Messaggero di Sant’Antonio.
Dopo una prima parte di formazione frontale è previsto un momento di confronto tra i partecipanti che saranno divisi in gruppi misti guidati dalle stesse relatrici.