ROVIGO – «I giornali sono la memoria e penso che non muoiano, se siamo capaci di ritrovarci qui è perché ci hanno dato la capacità di comprendere il presente; dietro ai giornali, ai libri c’è una memoria, senza giornali saremmo cresciuti più poveri». Sono le parole di Edoardo Pittalis, in occasione della consegna all’ex vicedirettore del Gazzettino del premio dedicato a Sergio Garbato, avvenuta mercoledì 6 novembre nella sala Stucchi di palazzo Cezza.
L’iniziativa del “Premio giornalistico Sergio Garbato” è stata voluta dall’Arci in collaborazione con l’Associazione polesana della Stampa. Il presidente dell’Arci, Lino Pietro Callegarin, nel portare i saluti ha sottolineato che si tratta dell’anteprima del premio, istituito allo scopo di mantenere vivo l’esempio lasciato dal professore, giornalista, scrittore, critico musicale e teatrale. L’obiettivo è quello di premiare, a partire dal 2020, il giornalista iscritto all’Albo che meglio saprà contribuire con i suoi articoli a promuovere il valore del Polesine.
«Sergio Garbato – ha aggiunto Callegarin – è stato in questi lunghi anni, una personalità che ha inciso molto sul nostro territorio, ha dato molto di sé, ha fatto conoscere il suo e nostro territorio. La personalità che meglio poteva rappresentare il Polesine è stata individuata in Edoardo Pittalis. Ha scritto molti libri che parlano del nostro territorio, sia in appendice a “Il Gazzettino” e sia in opere a sé stanti come il recente libro “1948”. Pur non essendo del luogo, Pittalis ha cercato attraverso le interviste, di entrare nello spirito delle nostre terre».
Maurizio Romanato, a nome dell’Assostampa polesana ha evidenziato come la scelta di Pittalis sia avvenuta all’unanimità e ha tracciato la figura del premiato anche facendo riferimento all’attività giornalistica che li ha visti colleghi per molti anni al Gazzettino.
«Premio bellissimo e importante – ha dichiarato Pittalis – Quando si veniva qui come inviati per conoscere il territorio c’erano due persone da intervistare: Gian Antonio Cibotto e Sergio Garbato».
«Hanno sempre dato la sensazione di vivere in un luogo che ha la propria dignità e bellezza, nonostante sia compreso tra le grandi bellezze di Venezia e Ferrara, Padova e Bologna» ha aggiunto Massimo Contiero, ex direttore artistico del Teatro e del Conservatorio Venezze, a conclusione della cerimonia dove è stato consegnato, dalla moglie di Garbato, Sandra Olivo, il riconoscimento allo “storico” vicedirettore de “Il Gazzettino”.