ROVIGO – Una serata per ascoltare al pianoforte le più belle musiche di Giuseppe Verdi, dalla Traviata all’Aida, dal Nabucco al Falstaff, raccontate con i pensieri e le parole autentiche del più grande compositore italiano. Uno spettacolo di musica e prosa che mette in scena la vita di Verdi come un romanzo.
Massimiliano Finazzer Flory, accompagnato al pianoforte dal M° Stefano Celeghin con trascrizioni verdiane, personifica Verdi con uno straordinario make-up come se fosse uscito magicamente dal celebre ritratto di Boldini e racconta le tante sfaccettature e i lati straordinari della personalità del massimo operista dell’Ottocento per permettere al pubblico di seguire le vicende di un uomo schivo e generoso che non amava gli onori e che considerava la Sua opera più grande non il suo ricco repertorio di melodramma ma la costruzione a sue spese della Casa di Riposto per Musicisti, per regalare al pubblico un’affascinante serata emanata dalla personalità straordinaria come fu, com’è quella di Giuseppe Verdi.
Questo spettacolo, infatti, restituisce al pubblico l’emozione intatta di ritrovarsi vis-à-vis con un immenso Giuseppe Verdi, in carne ed ossa. La storia (e la grande lezione etica) dell’uomo Verdi, le tappe esistenziali e professionali dell’artista, visionario e tormentato, emergeranno in tutta la loro attualità e universalità. Uno spettacolo unico nel suo genere, dove Massimiliano Finazzer Flory, interpreta assumendone le sembianze Giuseppe Verdi dando vita, in prima persona, a una storia di un uomo che ha cambiato per sempre la nostra cultura.
Giuseppe Verdi di Finazzer Flory ci conduce in mezzo alla natura, al silenzio, con un viaggio nel tempo tra note, testimonianze, retroscena, confessioni di quel impareggiabile padre della patria che il Cigno di Busseto è stato. Non solo uno spettacolo sulla storia della musica ma una lezione sull’Italia per un nuovo Risorgimento.
In un’unica narrazione in nove episodi, intervallata da una selezione delle più celebri pagine verdiane interpretate al pianoforte, Verdi si racconta attraverso: la sua famiglia d’origine, la prima spinetta, la sua formazione, il Conservatorio. Il suo rapporto con la musica e Wagner, i librettisti come Arrigo Boito i suoi consigli a un giovane compositore e ai cantanti. La sua relazione con l’Italia, la sua esperienza di deputato. Il suo punto di vista sull’arte, sul teatro, sulla musica, sulla relazione tra la cultura universale e l’identità dei popoli. Il suo giudizio del pubblico e l’incontro con i direttori in particolare Toscanini.
La sua relazione con Shakespeare con commenti e le sue verità su Otello Macbeth e Falstaff. Il dietro le quinte e le polemiche: Rigoletto e Traviata. I suoi libri Dante Alighieri e I promessi sposi di Alessandro Manzoni: impeto e bisogno del Requiem! Breve ricordo di tutte le sue opere dall’Oberto al Falstaff. Le ultime fatiche, il suo rapporto con Parigi, Londra, l’amore per la natura e infine le disposizioni testamentarie.
L’evento si terrà il 3 novembre alle 17 e alle 19 nell’auditorium Tamburini del Conservatorio Venezze, al mattino è previsto un appuntamento alle 10.30 rivolto agli studenti nell’ambito del Teatroragazzi (già sold out) Ingresso libero con prenotazione obbligatoria al botteghino del Teatro Sociale di Rovigo 0425 25614 teatrosociale.botteghino@comune.rovigo.it fino ad esaurimento posti dei posti.