Adria (RO) – «Cosa si intende per sviluppo sostenibile? L’agenda globale delle Nazioni Unite fissa 17 obiettivi, 169 target, 240 indicatori e 3 sono i principi: Integrazione, Universalità, Partecipazione. Non si può crescere se mancano il principio di universalità e la partecipazione di tutti; la coesione sociale è la prima condizione della trasformazione. Una visione integrata dello sviluppo basata su quattro pilastri: economia, istituzioni, ambiente e società».
Lo ha spiegato Sandro Calvani all’incontro sul tema: “Il tempo stringe! Sentieri di sviluppo sostenibile per l’ambiente e il lavoro” al Teatro Ferrini di Adria, sabato 26 ottobre.
«La passione e la resilienza sono i segreti del successo? Ebbene sì – dice Calvani e continua – Ma ci deve essere coerenza tra la cultura socio-politica e la grinta di azione nel cambio del sistema socio-economico. Tutto ciò può realizzarsi solo aiutando le persone ad aiutare sé stesse, massimizzando l’intelligenza emotiva della comunità, allineando l’impresa al modo in cui prosperano i sistemi viventi».
Sandro Calvani, docente di Politiche per lo Sviluppo Sostenibile all’Asian Institute of Technology e Webster University, Consigliere Speciale per la Programmazione Strategica presso la Mae Fah Luang Foundation a Bangkok, Thailandia, ha parlato di sviluppo sostenibile negli ambiti del lavoro e dell’ambiente, delineando i possibili sentieri da seguire, vista l’urgenza del tema e la necessità dell’umanità di cambiare adattandosi ai limiti planetari.
Coordinatore Onu per il contrasto all’Aids nell’area Asia e Pacifico, coordinatore degli aiuti internazionali della Caritas italiana e capo della delegazione all’Onu della Caritas internazionale, Calvani ha pubblicato ventuno libri, oltre a settecento articoli e venti libri multi-autore e ricevuto diversi premi internazionali per l’eccellenza della sua attività professionale per la giustizia e la pace.
Presente all’incontro un secondo relatore: Stefano Dessi, direttore dello stabilimento Mater-Biotech (azienda di bioplastiche biodegradabili) di Adria, ha parlato del modello di bioeconomia di Novamont. Attraverso un nuovo modello di sviluppo sostenibile, Novamont, promuove la transizione da un’economia di prodotto ad un’economia di sistema, puntando sulla valorizzazione dei territori e su prodotti capaci di ridisegnare interi settori applicativi, riducendo i costi delle esternalità sull’ambiente e sulla società. La sua realtà industriale affonda le radici nella Scuola di Scienza dei materiali Montedison, dove circa trent’anni fa alcuni ricercatori hanno iniziato a sviluppare il progetto ambizioso di integrazione tra chimica, ambiente e agricoltura: la “Chimica vivente per la qualità della vita”.
Un pubblico numero e attento ha seguito l’iniziativa organizzata dall’Azione Cattolica della Cattedrale e Movimento Lavoratori di Azione Cattolica Diocesi di Adria, con il patrocinio del Comune di Adria e dell’Ufficio per la Pastorale Sociale e il Lavoro della Diocesi di Adria-Rovigo.
Il Sindaco di Adria Omar Barbierato ha portato il saluto dell’Amministrazione esternando il compiacimento per gli eccellenti relatori su un tema più che mai attuale: lo sviluppo sostenibile. Egli ha inoltre sottolineato il desiderio, prima come docente ora come sindaco, di poter concretizzare un legame tra gli istituti scolastici e le realtà produttive, fondamentale poi per un riscontro concreto, ovvero un posto di lavoro al termine degli studi superiori.