Occhiobello (RO) – È la storia di un amore assoluto che è prossima all’interruzione, alla chiusura, alla distruzione, schiacciata da qualcuno che ha deciso che dopo 25 anni, il 30 giugno 2021, il Tpo chiuderà i battenti. Sono decisioni e vanno rispettate. Noi ci sentiamo un po’ meno rispettati, ma non importa. Il teatro è poesia, ma le scelte sono politiche o economiche, come ci è stato detto.
Noi non ci siamo mai fermati dal 16 ottobre 1996, quando l’assessore alla cultura di allora, Lorenza Liboni, decisamente illuminata e con le idee chiare, decise di costruire un corso per attori ed operatori teatrali e cinematografici nel Comune di Occhiobello e da allora ne è stato direttore artistico il regista Ferdinando De Laurentis, con il quale abbiamo raggiunto risultati insperati. C’era bisogno di un luogo e, in accordo con Daniele Chiarioni, rendemmo la sala polivalente delle scuole medie di via Amendola a Santa Maria Maddalena una piccola sala teatrale. Fu il primo passo.
Nemmeno la pandemia ci ha fermato. I nostri allievi ogni martedì alle 17.30 confezionano un programma televisivo su Tva Vicenza da quattro anni, il pluripremiato Parliamone. Non pensavamo di chiudere, ma così ci è stato comunicato e ciò che ci è stato proposto (locali e rette degli allievi in cambio della gestione della scuola comunale, con zero euro di contributo) non è accettabile per ovvi motivi.
Per questo chiudiamo. Il Teatro Polivalente di Occhiobello terminerà la sua vita il 30 settembre 2021. Un sogno che dopo un quarto di secolo si frantuma…
Abbiamo formato numerosi allievi che oggi sono dei professionisti del settore, anche a livelli molto importanti, abbiamo pubblicato libri di storia del territorio, realizzato film che hanno vinto premi e sono stati presentati in rassegne importanti, creato una videoteca e studi sulla cinematografia polesana, gli ultimi sette anni siamo sempre stati presenti alla Mostra del cinema di Venezia, abbiamo collaborato strettamente col direttore della Mostra, Alberto Barbera, a realizzare una mostra sul cinema polesano a Palazzo Roverella a Rovigo, abbiamo ricevuto una medaglia di bronzo dal presidente della Repubblica Napolitano per il nostro lavoro, abbiamo lavorato in teatri importanti, in molte piazze italiane, ci siamo fatti conoscere ovunque e il nostro lavoro è sempre stato riconosciuto. Abbiamo contribuito alla storia della cultura in Polesine nell’ultimo quarto di secolo. Abbiamo fatto la storia. Abbiamo addirittura contribuito, con un documentario di Santa Chiara Nanetti, alla costruzione di opere scolastiche in Burundi e tante altre cose che è impossibile ricordare tutte.
Ringraziamo il sindaco Daniele Chiarioni, due valenti assessori come Davide Diegoli e Laura Andreotti, con i quali abbiamo costruito e condiviso opere e progetti di grande interesse e una progettualità unica nel suo genere. Ringraziamo anche Silvia Fuso e Irene Bononi per esserci state vicine in momenti importanti. Il grande Gigi Proietti, con cui il nostro direttore ebbe la fortuna di lavorare nel 1991, sulla chiusura della sua ‘Bottega’, la scuola per i giovani attori disse: «L’hanno chiusa senza darmi neppure una spiegazione. Ma non si rendono conto che corsi di formazione sono indispensabili, se si vuole dare al nostro teatro un ricambio decente?». Per quanto ci riguarda la spiegazione non è neppure così importante: contano i fatti e non le parole. I fatti dicono che il 30 giugno il Tpo chiude, che il nostro direttore artistico si è trasferito da Occhiobello, ma che questo è un arrivederci e non è certo un addio.
Abbiamo scritto una storia da ricordare ma soprattutto una storia che nessuno potrà CANCELLARE.
Grazie a tutti. Togliamo il disturbo
Teatro Polivalente di Occhiobello