ROVIGO – Venerdì 4 ottobre, nella storica cornice di Villa Badoer a Fratta Polesine (RO) è stata inaugurata la mostra “Augusto Murer: il monumento a Matteotti e opere scelte”. Un’esposizione dai contenuti inediti, che rientra tra le iniziative del più ampio Progetto “Matteotti, la vita e il sogno”, realizzato dalla Provincia di Rovigo in collaborazione con alcuni Comuni, importanti enti e associazioni del territorio, selezionato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito del bando indetto in occasione delle celebrazioni per il centenario della morte del celebre politico polesano.
Alla presenza di numerose autorità, tra cui il viceprefetto vicario di Rovigo, il sindaco di Fratta Polesine, altri amministratori locali, nonché molti rappresentanti del mondo culturale polesano, è stato presentato l’importante evento, il cui percorso espositivo crea un suggestivo dialogo tra le opere di uno dei maggiori scultori del ‘900 italiano, Augusto Murer (Falcade 1922 – Padova 1985), e gli scenografici spazi palladiani della villa di Fratta Polesine.
A introdurre l’inaugurazione della mostra il Presidente della Provincia di Rovigo Enrico Ferrarese. Dopo aver ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile l’iniziativa, ha portato il saluto dell’assessore regionale alla cultura Cristiano Corazzari e, con soddisfazione, ha ricordato le altre iniziative inserite nel Progetto “Matteotti, la vita e il sogno”, sottolineando come la proposta progettuale presentata dalla Provincia di Rovigo si sia collocata al sesto posto della graduatoria nazionale stilata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, risultando la prima per entità del contributo ottenuto e l’unica finanziata in Veneto.
Antonia Fruggeri, funzionario del Servizio Cultura della Provincia di Rovigo, ha ripercorso le tappe dell’iniziativa espositiva. L’originaria idea, pensata in previsione del centenario della morte di Giacomo Matteotti, prevedeva di allestire a Rovigo una mostra per ripercorrere la storia del monumento realizzato da Augusto Murer nel capoluogo polesano in memoria del noto politico. A seguito dell’uscita del bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il progetto è stato ampliato con l’obiettivo di valorizzare ulteriormente l’opera del noto scultore veneto, per ospitarlo nel contesto di Villa Badoer con molte altre sue celebri realizzazioni.
La mostra, inoltre, è arricchita da una videoproiezione permanente del videomaker rodigino Alberto Gambato nella quale decine di cittadini polesani, individuati attraverso una call pubblica lanciata attraverso le biblioteche del Sistema Bibliotecario Provinciale e alcuni partner del progetto, leggono testi di Giacomo Matteotti nelle vie e piazze a lui dedicate in tutta la provincia.
Il curatore dell’esposizione Alfredo Sigolo, del Servizio Cultura della Provincia di Rovigo, ha poi illustrato nel dettaglio il percorso espositivo e raccontato, sulla base di quanto emerso dalla documentazione conservata presso l’Archivio Comunale di Rovigo, la storia poco nota del monumento rodigino dedicato alla memoria di Giacomo Matteotti, realizzato nel 1978 da Augusto Murer e collocato nella piazza antistante le due torri, simbolo del capoluogo polesano.
A chiudere gli interventi la testimonianza di Bruno Murer, figlio del grande scultore veneto, che insieme all’intera famiglia Murer, presente all’inaugurazione, si occupa di promuoverne la figura e di gestire il museo ricavato nel suo studio-laboratorio di Falcade (BL).
Augusto Murer nacque nel 1922 a Falcade, paese incastonato tra le Dolomiti bellunesi. Dopo la prima formazione presso la Scuola d’Arte di Ortisei (BZ), la breve frequentazione di Arturo Martini a Venezia fu cruciale per liberare la sua personalità creativa. Durante il conflitto mondiale prese parte alla Resistenza tra le fila partigiane. Nel dopoguerra intensificò la sua attività artistica ottenendo, già negli anni ‘50, grande popolarità e consensi da parte della critica più autorevole. Scultore, pittore, disegnatore e grafico, nelle sue opere ha affrontato i temi della Resistenza, dei conflitti, del lavoro e dell’emigrazione, ma anche la spiritualità, il mito, l’amore e la sensualità. Ma il principio di tutto, i luoghi da cui trae linfa l’ispirazione di Murer, ciò che guida la sua mano, sono la natura, le montagne, la vita dei boschi, la cultura ladina delle Dolomiti.
Nell’anno che celebra il centenario dell’omicidio di Giacomo Matteotti, a due passi dalla sua casa di Fratta Polesine, sono esposti gli inediti materiali preparatori del monumento dedicato da Murer al politico polesano, eretto a Rovigo nella piazza omonima nel 1978. Nel percorso espositivo si incontrano altre straordinarie opere scultoree dell’artista veneto. La grande Nikolajewka in legno, del 1973, è una sublime sintesi antropomoforma di una delle più feroci battaglie combattute durante la Campagna di Russia nella Seconda Guerra Mondiale. Altro capolavoro è il bozzetto in bronzo (1964) del celebre monumento alla Partigiana di Venezia, eretto nel 1969 nei pressi dei Giardini della Biennale su un basamento che emerge a sfioro dall’acqua, realizzato su geniale progetto di Carlo Scarpa.
In mostra si trova, inoltre, il bozzetto (1984) dedicato al massacro della Divisone Acqui da parte dell’esercito tedesco sull’isola di Cefalonia in Grecia nei giorni seguenti l’armistizio con gli Alleati dell’8 settembre 1943, dal quale fu tratto il monumento commemorativo di Modena. Altre opere esemplari sono il bozzetto al Partigiano di Mirano (VE) del 1974, l’altorilievo in bronzo dal titolo “Gli ostaggi”, del 1977 e “Ricordi”, del 1982. Nel percorso espositivo, la saletta dedicata alla proiezione del video con la lettura collettiva dei testi di Giacomo Matteotti.
Chiude l’esposizione, interamente ospitata al piano nobile di Villa Badoer, la sala dove sono allestite le opere dedicate da Augusto Murer al popolare racconto autobiografico “Il sergente nella neve” (1953) dello scrittore asiaghese Mario Rigoni Stern (Asiago 1921-2008), che narra le dolorose vicende dell’esercito italiano nella Campagna di Russia durante la Seconda Guerra Mondiale. In mostra sono esposte le dieci acqueforti della preziosa cartella realizzata da Murer nel 1975 per il fraterno amico Rigoni Stern e la scultura in bronzo che raffigura un soldato italiano durante la ritirata nel gelido inverno del 1943.
Dal delitto Matteotti alla rappresaglia di Cefalonia, passando per i drammi della guerra e della Resistenza, la mostra ricostruisce, attraverso alcune opere scelte di Murer, la dolorosa parabola di uno dei periodi più bui della storia italiana. Un percorso di sacrificio: quello di tanti italiani che persero la vita, le cui storie devono essere ricordate e tramandate alle nuove generazioni del nostro tempo, minacciato da nuovi conflitti e violenze.
Augusto Murer morì a Padova l’11 giugno 1985. Il suo studio, realizzato dall’architetto Giuseppe Davanzo nel 1972, è oggi un centro di cultura e museo dove i figli Ornella, Franco e Bruno si occupano di promuovere l’opera del padre e ne conservano l’archivio.
INFO
Luogo: Villa Badoer (Fratta Polesine)
Date apertura al pubblico: dal 4 ottobre all’1 dicembre 2024
Orario apertura: venerdì 9.30-13.00 e 14.30-18.00, sabato e domenica 9.30-13.00 e 14.30-18.30
Ingresso Villa € 5,00 intero – € 3,00 ridotto