ROVIGO – Gara 3 di semifinale play off che ha premiato il Martellago, è passata da pochi giorni. In casa Cipriani Nuovo Basket Rovigo, dopo la naturale amarezza per la conclusione della post seasan, non si è ancora staccata del tutto la spina. La squadra, fino alla prima settimana di giugno si ritroverà per qualche allenamento e per ragionare sul prossimo futuro. Visti i risultati sportivi della stagione e la nuova realtà societaria sotto la presidenza di Gionata Morello, apprezzata anche in ambito federale, non è da escludere che la Fip regionale possa chiedere un interessamento per un ripescaggio in serie D.
Certo, sono ipotesi che, però, fanno piacere al club rossoblù per il lavoro svolto sia a livello dirigenziale che tecnico. Un motivo di orgoglio anche per un allenatore navigato come Maurizio Ventura classe 1958, nativo di Bologna, ma rodigino acquisito (risiede nel capoluogo da undici anni).
Maurizio, partiamo dalla fine, da gara 3. Quanto rammarico c’è? «Si sa, l’appetito vien mangiando. Dopo gara 2, giocata in maniera splendida, in un palazzetto splendido che mi ha fatto ritornare il mente l’esperienza della C nazionale targata Rovigo, undici anni or sono, ci avrei scommesso. Per le qualità tecniche della squadra e perché sapevo quanto i ragazzi ci tenevano. Purtroppo, il sogno non si è avverato per un pizzico. A 5’ dalla fine avevamo un minimo vantaggio, poi però la fortuna non ci ha aiutato. E non era la prima volta, in questo campionato, ma non l’abbiamo mai sottolineato. Non abbiamo mai cercato alibi, e mai li cercheremo. Sarebbe riduttivo e irrispettoso. Non ci siamo mai pianti addosso, non abbiamo mai protestato e avremmo avuto modo e maniera per farlo, anche in occasione delle gare di semifinale play off, ma vogliamo dare, con questo nuovo corso del basket Rovigo, una nuova immagine. E credo che le (tante) persone che in questa stagione sono venute al palazzetto dello sport a vederci, l’abbiano capito. Una delle cose belle che ci fa capire come questo messaggio sia già passato, è il fatto che ci sono alcuni giocatori che si sono proposti per venire a giocare a Rovigo. Perché hanno capito qual è lo spirito di questa nuova società».
È stata una bella cavalcata. E Rovigo ne è stata protagonista in un girone tosto, forse il più forte… «Assolutamente sì. Basti pensare che, oltre a Cus Padova e Mortise che sono in finale, noi siamo usciti in semifinale e Frogs, arrivati quarti, dietro di noi, hanno perso gara 3 contro Eraclea. Il girone era altamente tecnico e fa piacere essere stati protagonisti».
Allenatore nuovo, squadra abbastanza nuova: dopo la fase di rodaggio è stato tutto più semplice? «Esatto. All’inizio avevamo bisogno prima di conoscerci e poi di trovare la nostra identità di squadra. E se nel girone di ritorno abbiamo fatto 9 vittorie consecutive, perdendo solo 1 volta, vuol dire che questa squadra l’identità l’ha trovata, eccome».
Una crescita solo di squadra o anche individuale? «Non è la prima volta che lo dico, ma mi piace sottolineare come questi ragazzi siano sono sempre stati disponibili e, anche nelle difficoltà, hanno saputo trovare l’atteggiamento giusto Sono felice di essere entrato nella loro testa, mi fa piacere allenarli, sono orgoglioso di loro. Ho visto grandi miglioramenti: Tiberio, che ha un gran talento, è maturato moltissimo e riesce a ragionare nelle varie azioni, Kalifa, è un po’ l’emblema di questa stagione: a 35 anni, ora può fare il pivot anche in categoria superiore. Ma grandissimi miglioramenti sono stati fatti anche dai giovani Motton, Grignolo e Carturan, entrati nelle rotazioni di squadra e maturati anche dal punto di vista caratteriale».
Maurizio Ventura è molto attaccato alla città di Rovigo. L’attaccamento alla maglia è stato un requisito fondamentale per far parte del progetto del Cipriani Nuovo Basket Rovigo? «Sì, e io mi sono innamorato del progetto basket Rovigo. E questo grazie al presidente Gionata Morello, che ha costruito una famiglia che punta sulla qualità, con un obiettivo di riportare la pallacanestro maschile rodigina nel basket che conta, grazie anche ad un attaccamento a quella maglia rossoblù che a caratteri cubitali riporta la scritta “Rovigo” perché il Cipriani, nelle intenzioni della dirigenza del Nuovo Basket Rovigo, deve diventare la squadra della città. E quelle 400 persone viste in più occasioni al palazzetto dello sport, vogliono significare che la strada imboccata è quella giusta. Il presidente Morello, è uomo di basket, di sport e ha accettato un ruolo con molti oneri perché vuole riportare il basket maschile rodigino ai livelli che merita. Così come il sottoscritto. Gli obiettivi di quest’anno erano quelli di arrivare ai playoff. Non solo ci siamo riusciti, ma abbiamo sfiorato di arrivare in finale. Abbiamo gettato le basi per qualcosa di importante».