ROVIGO – La rubrica n.20 di #IOSTOATEATRO propone l’integrale del primo dei tre concerti dedicati a Miles Davis curati dal Dipartimento Jazz del Conservatorio Statale di Musica “Francesco Venezze” all’interno del cartellone di “Il Jazz in… Comune 2019” organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Rovigo in collaborazione con il Rovigo Jazz Club.
Una rassegna speciale che ha legato ancora una volta il Teatro Sociale al Conservatorio cittadino in un percorso ideale e sempre fervido tra le due più importanti istituzioni musicali rodigine.
Il ciclo di concerti in onore del grande Davis, realizzato con il coordinamento di Claudio Donà, docente di Storia del Jazz, ha visto ospiti al Ridotto gli straordinari docenti e i migliori allievi del Dipartimento jazz del Venezze, in un progetto ideato ad hoc per l’occasione che ha voluto percorrere un interessante binomio: musica e pittura.
L’unico artista del ‘900 a cui in qualche modo può esser assimilato Miles Davis, per la sua camaleontica capacità di rinnovarsi senza mai perdere una forte identità personale, non è infatti un musicista ma un pittore, Pablo Picasso. È nata così l’idea di collegare tre importanti fasi stilistiche della produzione davisiana ad altrettanti momenti del percorso artistico di Picasso, ovvero i periodi impressionista, cubista ed espressionista.
Il 28 febbraio 2019 il concerto è stato dedicato a “Miles Impressionista”, nell’interpretazione del quintetto guidato da Fabio Petretti (Cesena, 1967), apprezzato didatta, raffinato compositore e arrangiatore ma soprattutto sassofonista dalla voce profonda e personale, subito riconoscibile. Fabio Petretti, da anni figura di spicco del jazz italiano, ha reso qui omaggio al Miles Davis modale di fine anni ’50, che ha toccato il suo apice con l’album «Kind of Blue» – ancor oggi il disco jazz più venduto di sempre – uscito nel 1959.
Il sassofonista romagnolo è stato affiancato da quattro allievi del Dipartimento Jazz, a conferma della grande crescita qualitativa dei giovanissimi musicisti del dipartimento. Gli appassionati hanno avuto modo di ascoltare pietre miliari come So What e All Blues, ma anche altri brani del repertorio davisiano di quegli anni, eseguiti da una delle più classiche formazioni del jazz moderno, ovvero il quintetto con sax e tromba più sezione ritmica.
Con il M° Petretti si sono esibiti Andrea Giovannitti (tromba), Daniele Bartoli (chitarra), Filippo Cassanelli (contrabbasso) e Manuel Giovannetti (batteria). Riprese video Carlo Alberto Schiesaro.