ROVIGO – Dopo la serata di esordio con il “Marika Pontegavelli Trio” e “Marcello & Pietro Tonolo”, il festival “Jazz Nights at Casalini’s garden – Memorial Marco Tamburini”, organizzato da Banca del Veneto Centrale e dal Dipartimento Jazz del Conservatorio “F. Venezze” di Rovigo, sotto la direzione artistica di Stefano Onorati e il coordinamento di Claudio Donà, prosegue venerdì 15 luglio offrendo al pubblico convenuto nel giardino di Palazzo Casalini l’attesa esibizione di Steve Coleman.
A inaugurare la serata sarà, tuttavia – alle ore 21.15 – il “Trip Saxophone Quartet” con il suo «Tribute to Ti Sha Man Nah». Il gruppo è composto da Fabio Petretti (sax soprano), Nicola Cecchetto (sax alto), Marco Brusaferro (sax tenore) e Jacopo Borin (sax baritono).
Fabio Petretti, da un trentennio musicista di punta del jazz italiano e docente di sassofono al Conservatorio Venezze, ha diretto per oltre un decennio, dall’inizio degli anni ’90, uno dei più quotati quartetti di sassofoni del jazz di casa nostra, il Ti Sha Man Nah, gruppo con ben quattro album e tre importanti premi alle spalle. Il quartetto di soli sax ha in America due illustri precursori il World Saxophone Quartet ed il Rova Saxophone Quartet. Insieme a tre dei suoi migliori allievi, Petretti ha costituito per l’occasione un quartetto di sassofoni per rendere omaggio a quella sua storica formazione e al suo repertorio.
Alle ore 22.00 occhi puntati su Steve Coleman & Five Elements. Il celebre sassofonista americano e il suo gruppo saranno felici di esibirsi di fronte al pubblico rodigino in un set intitolato «Rhythm, Spontaneity & Energy».
«Jazz è soltanto una parola e in realtà non ha significato». Così Edward “Duke” Ellington nella sua autobiografia esprimeva la sua contrarietà verso ogni tentativo di incasellare in una qualche formula la variegata vicenda della musica afroamericana. L’insegnamento del Maestro è stato raccolto nel migliore dei modi da Steve Coleman. Nella sua lunga carriera l’altosassofonista di Chicago, classe 1956, ha lavorato per mantenere aperti i suoi orizzonti artistici, per non rimanere prigioniero di un più comodo dejà vu.
Coleman, trasferitosi nel 1978 da Chicago a New York, è stato tra i fondatori del movimento M–Base, al cui interno ha mosso i primi passi la cantante Cassandra Wilson. Coleman ha fondato i Five Elements nel 1981. Le formazioni sono cambiate più volte negli anni, ma i principi fondanti della poetica del gruppo rimangono ancor oggi gli stessi.
Steve Coleman teorizza una sorta di Sacra Geometria in continuo mutamento, un’energia che travalica le forme musicali conosciute, al cui interno il ritmo occupa forse lo spazio più importante. L’improvvisazione segue il flusso del corpo umano, e diventa quindi spontaneità. Questo il mutamento che è alla base di ogni evento musicale, a dispetto di ogni apparenza stilistica, un mutamento che opera e interagisce senza sosta con la tradizione. Un modo insolito e onesto per dire che l’arte vera ha sempre superato sé stessa ed ha sempre guardato oltre.
Al fianco della celebre star internazionale, in questo tour ci saranno quelli che da qualche anno sono i suoi fidati compagni di viaggio, il trombettista Jonathan Finlayson, il poeta–rapper–voce recitante Kakayi, il bassista Anthony Tidd e il batterista Sean Rickman. È dello scorso anno l’ultimo degli ormai numerosi album dei Five Elements, «Live at the Village Vanguard – Vol. II».
L’evento si svolgerà a Rovigo, nel giardino di Palazzo Casalini (entrata da via Mure Ospedale). L’ingresso ai concerti della rassegna non richiede prenotazione ed è gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili. È consigliata la mascherina.
In caso di maltempo lo spettacolo si svolgerà al coperto, all’Auditorium “A. Bisaglia”, presso il Censer RovigoFiere. Per informazioni – Tel. 338/6047932.