ROVIGO – È concreto il rischio di ridimensionamento dell’attività pallavolistica indoor per la prossima stagione. Un grido d’allarme è stato lanciato dal presidente della Fipav Nazionale, Pietro Bruno Cattaneo, in una lettera indirizzata al presidente del Coni Giovanni Malagò, datata 19 giugno scorso.
Nella lettera si legge: «Questa è una nota che scrivo di mio pugno come presidente delle Federazione italiana pallavolo, ma con me scrivono i due vice presidenti federali, i dieci consiglieri federali, i ventuno presidenti dei comitati regionali, i sessantasette presidenti dei comitati territoriali e soprattutto le quasi 4300 società affiliate con i loro 407000 atleti tesserati».
Si arriva al punto così:«Nel corso di incontri svoltisi negli ultimi giorni, tutte queste persone hanno espresso la viva e profonda preoccupazione rispetto allo scenario che si potrebbe prospettare nei prossimi mesi nella gestione della ripartenza del movimento pallavolistico, puntando il focus sull’eventualità di un non possibile utilizzo delle palestre scolastiche».
La proposta che Cattaneo fa al Coni, è quindi quella di aprire un tavolo di concertazione e confronto diretto con i ministri competenti (Sport, Salute, Scuola) con il fine di ridurre al massimo il rischio di compromettere la tenuta dell’intero sistema sportivo dilettantistico e, quindi, non solo pallavolistico.
La proposta del presidente nazionale trova naturalmente sostegno nei presidenti dei comitati territoriali. Questo il punto di vista di Natascia Vianello, presidente di Fipav Rovigo: «In questi giorni di programmazione, alcune società sportive del territorio sono state avvisate dai dirigenti scolastici di non poter garantire l’uso delle palestre prima del mese di dicembre 2020 perché verranno utilizzate come aule anti contagio Covid-19 o per non rischiare contagi nel cambio gestione tra scuola e società. Considerato che il 70% dell’attività federale è svolta all’interno di palestre scolastiche, la diffusione di tali decisioni comprometterebbe ogni iniziativa di ripresa di attività impedendo così la pratica della pallavolo in provincia di Rovigo e in tutta Italia. La pallavolo con i suoi 2000 tesserati non sarebbe l’unico sport coinvolto, a rimetterci ci sarebbero tutte le discipline sportive che utilizzano palestre scolastiche per attività promozionale e agonistica e non dimentichiamo le materie scolastiche dell’educazione fisica e dell’attività motoria».
Continua quindi Vianello: «Lo studio della cultura sportiva a scuola e l’attività sportiva/agonistica di società sono un diritto dei nostri ragazzi e se i protocolli sanitari ne permetteranno lo svolgimento, le palestre devono rimanere a disposizione delle attività per le quali sono state costruite. Comprendo l’importanza di garantire ambienti scolastici sani e protetti che permettano sempre più di eliminare la didattica a distanza che, anche se utilissima in quarantena, non può continuare a sostituire l’attività scolastica di nessuna materia, ma non a discapito del mondo dello sport».
Vianello lancia quindi una proposta: «Ci sono molti edifici pubblici non utilizzati da anni che potrebbero essere ripristinati in poco tempo ed adibiti ad aule, in provincia di Rovigo. Ne cito alcuni: ex Banca d’Italia, ex caserma Silvestri, ex cinema, teatri, biblioteche; ambienti riscaldati e muniti di tutti i servizi utili allo svolgimento dell’attività didattica senza comprometterne la funzione originale».
In conclusione: «La ripresa post Covid-19 deve essere affrontata assieme, senza classifiche di priorità perché quando parliamo della crescita dei nostri studenti e della crescita dei nostri atleti, parliamo delle stesse persone. Se ognuno di noi si impegna nel suo piccolo a ripartire il mondo tornerà alla normalità, viceversa sarà una ripresa a metà che a lungo andare lascerà danni irreparabili. Non dimentichiamo che attorno al volontariato sportivo vivono anche molte attività commerciali. Ecco perché anche Fipav Rovigo ha appoggiato la proposta federale con la quale si chiede l’apertura immediata di un tavolo di concentrazione e confronto con i Ministri competenti e lancia un invito al più presto anche per un dibattito locale che coinvolga amministrazioni, federazioni sportive e enti di promozione per trovare una soluzione utile a tutti».