Adria (RO) – La città etrusca celebra il quarantesimo anniversario della morte di un suo illustre concittadino, il pittore Ugo Boccato. Lo fa con la Mostra dal titolo “La pittura svelata”, allestita nel cuore della Città, nella Sala Cordella, che si “veste” dei colori e delle calde atmosfere delle tele del celebre artista.
«Si tratta di una mostra organizzata da Francesca Franzoso, dai discendenti di Ugo Boccato, dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’Associazione Pro Loco di Adria APS e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo – dichiara l’assessore Andrea Micheletti – Curatore è il Dott. Stefano Annibaletto, studioso d’arte e Funzionario culturale del Settore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche del Comune di Padova».
«Un’esposizione – prosegue Micheletti – dove il comune ha fatto la sua parte, per il trasporto e quanto necessario per renderla possibile. Un’organizzazione complessa, dall’assicurazione per le opere all’allestimento».
«Cominciò a dipingere fin dalle elementari, mi raccontò mia nonna – commenta il Sindaco Omar Barbierato – In tempo di guerra, Ugo diede una mano alle persone che dovevano fuggire. Una notte vennero a prenderlo dei fascisti, in piazzetta Marino Marin, dove ora c’è un ricordo tragico di quel periodo storico, che lo portò in Polonia. La cosa bella, al di là dei percorsi artistici è che Ugo dipinse fino agli ultimi giorni della sua vita, nonostante i problemi alla retina, che lo resero cieco da un occhio».
L’allestimento, visitabile fino al 21 ottobre prossimo, è costituito da 13 opere, talune poco note, documenti e oggetti appartenuti al pittore. È un Boccato diverso, quasi sconosciuto, quello che i visitatori troveranno. Non il Boccato che a partire dagli anni ‘30 si orientò verso la pittura impressionistica, stile che segnò tutta la sua vita fino a quando, mezzo cieco, si spense all’età di 91 anni, ma un pittore astrattista, ritrattista (ne fece uno anche al gerarca Giovanni Marinelli che fu poi acquistato dal Comune di Adria), futurista (fece parte del Gruppo Savarè fondato da Corrado Forlin e Italo Fasullo e incontrò Filippo Tommaso Marinetti). Dipinse anche nature morte.
Nel catalogo della Mostra, il curatore, Stefano Annibaletto, traccia il percorso artistico del pittore.
Boccato fu un autodidatta. Dopo la scuola primaria studiò disegno e pittura privatamente presso Antonio Casellato, un giovane adriese diplomato all’Accademia di Venezia. In seguito, fu iscritto alla Scuola d’Arti e Mestieri.
La pittura per Boccato fu la vera ragione della sua vita. Non lo fermò la Grande Guerra alla quale partecipò come fante, né la famiglia molto prolifica (ebbe undici figli), né la gravissima crisi economica del primo dopoguerra. Solo la deportazione in un campo di concentramento polacco nel 1944 riuscì a tenerlo fuori per qualche anno dalla sua professione di artista.
Un pittore che ha avuto uno sguardo che è andato al di là del Polesine, nel 1910 infatti, a Venezia si è confrontato con pittori lagunari, affinando lo stile nel dipingere le terre bagnate del suo territorio.
La sua prima partecipazione ad una mostra collettiva ebbe luogo a Rovigo nel 1913 (o 1914), dove vennero ammessi due suoi quadri, un paesaggio e una natura morta. Dopo la sua prima mostra personale, ad Adria nel 1920, presso le scuole elementari, partecipò alla quadriennale di Roma nel 1939 e alla biennale di Venezia nel 1948.
Nel 10° anniversario dalla morte è stato intitolato all’artista Ugo Boccato l’ex vicolo Cavour sito nei pressi della Trattoria Toscanina, una sorta di “cenacolo” dove si ritrovavano gli artisti adriesi e non solo, luogo di discussioni e confronto di pittori.
Non di rado lo stesso Boccato si fermava lungo il vicolo a dipingere i suoi quadri. L’ultima mostra ad Adria nel 1992 presso l’allora Palazzo Buzzolla, è stata curata dal figlio Franz Boccato e il catalogo della Mostra redatto dal prof. Leobaldo Traniello
Scrive di lui Leobaldo Traniello: “Una pittura spontanea, immediata, ottenuta con pennellate scarne ed intense.E soprattutto le luci: riflessi, trasparenze, contrasti, tutti tenuti su un binario di robusta freschezza, che ben di rado cade nel trito o nel banale; e se pur talvolta non evita lacune è riscattata dall’energia che anima la realizzazione.
Un pittore, insomma, che dipinge con una passione autentica, con spontaneità, e quindi con onestà. Una pittura sana e comprensibile, che sfida il tempo e che ha il pregio di raccogliere consensi unanimi, proprio perché lungi da elucubrazioni o celebralismi di sorta. E di ciò facciamo pieno riconoscimento ad Ugo Boccato, certamente pittore al massimo delle sue possibilità, Artista singolare e quanto mai ricco di indiscutibile personalità”.
Le spoglie di Ugo Boccato sono collocate nella tomba dei Cittadini Illustri nel Cimitero di Adria.