Ariano nel Polesine (RO) – Le ocarine producono suoni che nascono e si diffondono grazie alla terra d’origine, ma da qui partono per raggiungere tutto il mondo. Sarà per questo che una delegazione cinese, formata da personale scolastico e esperti in fabbricazione di ocarine, ha fatto visita giovedì 8 agosto alla fattoria didattica e museo “L’ocarina del Po” di Benvenuto Fecchio a Grillara. Le sue creazioni e la sua ospitalità hanno dato spettacolo davanti agli occhi incantati di questo gruppo e hanno posto le basi per un futuro gemellaggio.
Presenti per accogliere la delegazione, oltre alla famiglia Fecchio al completo, c’era la neo eletta sindaco di Ariano nel Polesine, Luisa Beltrame, accompagnata dall’assessore Martina Boscolo e dalla consigliera con delega ai gemellaggi Federica Merli; presente anche l’assessore di Taglio di Po, Davide Marangoni, un folto gruppo dell’associazione My Delta rappresentato da Laura Negri, Marco Gottardi per l’Ente Parco Delta del Po. Non mancava la rappresentanza della Coldiretti, con il segretario di zona Matteo Cassetta, e quella della stampa. In sala anche Elena Schiavon della Regione Veneto e Chiara Tosini per la Provincia. Per le scuole erano presenti numerosi insegnanti. Per il gruppo asiatico c’era il referente Zong Pei di Shanghai, costruttore di ocarine, già amico di vecchia data con Fecchio che, per questa occasione, si è fatto accompagnare da presidi e insegnanti che operano nelle scuole cinesi.
Dopo i saluti istituzionali e i convenevoli c’è stato modo di proporre un futuro gemellaggio tra quegli istituti scolastici che nei loro programmi hanno inserito l’insegnamento di questo antico strumento musicale. Per esempio, nel nostro territorio, sia a Taglio di Po che ad Ariano nel Polesine, da anni, gli studenti imparano a suonare le ocarine. L’idea è proprio quella di trasmettere questa ricchezza anche in altre scuole al fine di creare nuove relazioni umane, in questo caso potrebbe riguardare le scuole cinesi. «Le ocarine non sono solo uno strumento musicale con una grande storia, sono un gioco antico, sono arte popolare e sono anche passione» ha sottolineato Fecchio.
È stato aperto un confronto poi sulla produzione di questo strumento che in Cina viene realizzato anche con altri materiali, non solo con l’argilla, ha anche funzioni commemorative e per alcuni tipi va accarezzato spesso per essere lucidato. Un tavolo del museo è diventato così una mostra di artigianato improvvisata; accanto alle ocarine di Fecchio, Zong Pei ha messo in mostra la propria manifattura, quindi non solo ocarine, ma anche fischietti per i più piccoli e altri per i più grandi fatti a forma di animali o oggetti. Ma oltre alla tecnica c’è anche il suono: prima di chiudere l’incontro un gruppo di ocarinisti locali ha intonato un pezzo che ha tolto il fiato a tutti.
«Oltre a tutti i progetti educativi e oltre ai possibili gemellaggi, l’azienda di Fecchio è socia Coldiretti da tanti anni ed è stata una delle prime a iscriversi come fattoria didattica – ha commentato Matteo Cassetta di Coldiretti – Non solo fa la sua attività agricola, ma porta avanti, con il proprio cognome, questa tradizione da quasi un secolo che ormai si può definire un vero marchio. Il prossimo anno festeggerà il centenario, come Coldiretti siamo assolutamente felici per questo traguardo che da lustro all’azienda ma anche alla nostra associazione che può vantare un importante costruttore di ocarine conosciute ormai dappertutto».