ROVIGO – L’Archivio di Stato di Rovigo dedicherà il tradizionale appuntamento per la Giornata della Memoria di ogni anno, organizzato in collaborazione con Università Popolare Polesana e il Circolo culturale ARCI Rovigo, alla persecuzione e allo sterminio dei popoli Rom e Sinti ad opera dei nazisti.
Il Porrajmos (la “devastazione” letteralmente in lingua romanì) coinvolse fra i 200 e i 500 mila individui, eliminati o con le fucilazioni di massa (soprattutto con l’invasione dell’URSS, o attraverso la reclusione in sezioni separate dei ghetti ebraici come quelli di Lodz e Varsavia, o nei campi di sterminio come Auschwitz, Treblinka, Belzec, dove venivano reclusi in un settore separato del lager detto Zigeunerlager e dove venivano lasciati morire di inedia e per le malattie che si diffondevano o inviati come gli ebrei alle camere a gas e ai forni crematori.
Assieme agli ebrei, gli zingari faranno così parte di quei gruppi etnici o religiosi come i Testimoni di Geova, oppositori politici o soggetti definiti asociali (omosessuali e criminali comuni), che figureranno alla fine della guerra come i destinatari delle politiche repressive e di eliminazione fisica messe in atto dalla macchina ideologico-criminale dello sterminio costruita dal nazismo.
La relazione, che si terrà presso la Sala Sichirollo dell’Archivio di Stato di Rovigo giovedì 30 gennaio alle ore 15,30, sarà tenuta dal prof. Luca Bravi dell’Università di Firenze, studioso della cultura del popolo Rom e del popolo Sinti e della storia secolare di difficile integrazione di una popolazione nomade proveniente dall’India e spostatasi nel tempo fino in Europa.