ROVIGO – L’Archivio di Stato di Rovigo continua a restare aperto al pubblico tutti i giorni feriali anche in questo difficile periodo di pandemia come tutti gli Archivi di Stato italiani.
Malgrado le difficoltà dovute alla diminuzione di personale e al contingentamento delle presenze degli utenti gli Archivi di Stato restano spesso l’unico presidio culturale sul territorio ad offrire preziose risposte alle più svariate richieste di studenti, di ricercatori e dei numerosi tecnici affannati a cercare documentazione di provenienza catastale o comunale per le pratiche collegate all’EcoBonus del 110%. Infatti anche i nostri Comuni si trovano in difficoltà per gli stessi motivi, a causa del poco personale e dei carichi di lavoro notevolmente aumentati per i numerosi adempimenti previsti per l’anno in corso.
Lo testimoniano i numerosi ringraziamenti che pervengono a tutto il personale dell’Istituto per la disponibilità a fornire in tempi celeri un servizio essenziale per la comunità, dove resta fondamentale la possibilità di consultare a distanza le mappe dei Catasti storici. Basta infatti il collegamento all’apposita sezione del sito web dell’Istituto, gestita già da qualche anno in collaborazione con l’Archivio di Stato di Padova, per avere a disposizione l’intero patrimonio cartografico posseduto e i registri con i primi proprietari.
In quest’ottica diventa ancora più importante il progetto di digitalizzazione di fonti promosso dalla Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura che permetterà di estendere la consultabilità da remoto a tutti i registri partitari dei catasti storici dal 1810 al 1927: napoleonico, austriaco e austro-italiano.
In sessant’anni di attività l’Archivio di Stato di Rovigo si è ritagliato il ruolo di conservatore e divulgatore della memoria del territorio con numerosi eventi culturali di spicco. Nel tentativo, non facile, di continuare in questo ruolo anche durante la difficile situazione sanitaria dovuta alla pandemia da Covid19, che non permette le consuete attività con la presenza di pubblico, l’Istituto si propone di ricordare ciò che accadde nel 1921 quando anche la Provincia di Rovigo fu coinvolta nelle cruente lotte che portarono all’insediamento del Partito Fascista.
Per ripercorrere gli eventi e contestualizzare i fatti accaduti l’Archivio di Stato ospiterà la mostra della Fondazione Kuliscioff dal titolo “1919 – 1926: Il fascismo da movimento a regime” arricchita di una selezione di documenti sul 1921 in Polesine, comprendente anche alcuni importanti discorsi di Giacomo Matteotti. La mostra sarà presentata dalla curatrice Marina Cattaneo e verrà inaugurata il 15 aprile alle ore 16,30.
Sarà l’occasione per esporre la documentazione archivistica sui numerosi eccidi avvenuti, compresi i “Fatti di Granzette” che portarono all’omicidio del socialista Luigi Masin, di cui ricorre il centesimo anniversario il 12 aprile. Il fascicolo processuale è conservato tra le carte della Corte di Assise di Rovigo e sarà illustrato dal prof. Valentino Zaghi.
La mostra resterà aperta per singoli visitatori su prenotazione telefonica al numero 0425-24051, in attesa di poter essere visitata in gruppi più ampi non appena lo permetterà l’evoluzione della situazione pandemica in atto.
In occasione dell’evento sarà presentato il volume “Tempo sincopato: Delitto Masin, 12 aprile 1921” Edizioni Biancoenero, a cura di Roberto Costa.
L’evento sarà fruibile attraverso la pagina facebook Archivio di Stato di Rovigo.