È stata accettata la proposta di Coldiretti sulla questione emergenza prezzo latte. È realtà la firma di tutta la filiera, al tavolo convocato dal ministro Stefano Patuanelli sulla crisi del latte, del protocollo d’intesa che stabilisce l’aumento di 4 centesimi del prezzo minimo del latte. «Con un atto di responsabilità è stata accolta la nostra proposta – ha commentato il presidente nazionale Ettore Prandini – una scelta etica per salvare le stalle da latte presenti su tutto il territorio italiano».
A livello regionale, commenta Coldiretti Veneto, si mungono 10 milioni di quintali di latte destinato a una produzione casearia di assoluto pregio. Infatti, il Veneto fa la sua parte con la sua eccellenza casearia: Grana Padano, Asiago, Montasio, Piave, Provolone Val Padana, Monte Veronese e Casatella Trevigiana. Con lo stesso latte si realizzano anche esempi della biodiversità come l’Imbriago al Raboso e al Prosecco, il Morlacco e il Bastardo citandone solo alcuni dei gioielli del tesoro inestimabile non solo dal punto di vista economico ma anche in termini di presidio del territorio dall’abbandono e difesa della tradizione rurale. Elementi distintivi che permettono all’Italia di raggiungere il record storico nelle esportazioni di formaggio grazie a un aumento del 13% o che se il trend sarà mantenuto consentirà all’Italia di superare il valore di 3,5 miliardi nel 2021, secondo le proiezioni Coldiretti su dati Istat.
Il protocollo stabilisce che nella contrattualistica che regola i rapporti commerciali in essere sarà inserita la dicitura “Premio emergenza stalle”.
La Grande Distribuzione Organizzata si impegnerà affinché si valorizzino e si incrementino gli acquisti di latte UHT, latte fresco, yogurt e formaggi freschi e semi stagionati, tutti da latte 100% italiano, riconoscendo un premio “emergenza stalle” che viene corrisposto alle imprese della trasformazione per poi essere riversato integralmente agli allevatori, sino a 3 centesimi di euro al litro di latte, con una soglia massima di intervento pari a 0,41 euro/litro alla stalla, iva esclusa.
Le imprese di trasformazione, incluse le cooperative, a loro volta si impegnano a riconoscere agli allevatori loro fornitori un premio aggiuntivo sino a 1 centesimo di euro al litro di latte entro la soglia fissata di 0,41 euro/litro alla stalla, iva esclusa, per il latte conferito nella Regione Lombardia, parametro dal quale determinare le soglie di premio indicativo per il latte conferito nelle altre Regioni d’Italia, senza tuttavia andare a diminuire quanto già riconosciuto.
All’applicazione dell’intesa – sottolinea Coldiretti – deve seguire una adeguata campagna pubblica di sensibilizzazione sul consumo di latte e derivati e per la valorizzazione di una produzione nazionale che supera le 12 milioni di tonnellate all’anno.
«Siamo soddisfatti di questo traguardo – commenta Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Rovigo – che riporta la stabilità delle realtà zootecniche del nostro territorio, che purtroppo hanno vissuto una forte crisi; ma il protocollo ha ripercussioni positive anche per tantissime altre aziende polesane che producono foraggio utile per la zootecnia. Questo segnale è positivo per il futuro economico delle aziende, ma ha una rilevanza sociale e ambientale perché, come ben ha detto il nostro presidente Prandini, quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate».