Villanova del Ghebbo (RO) – Modernità e raffinatezza. Giocoleria, equilibrismo, acrobazia, miscelati con giocosa spudoratezza e surrealismo sfrontato. Sono stati assolutamente inarrivabili, Xavier Bouvier e Benoît Devos, in arte gli Okidok, duo belga al top della nuova clownerie internazionale, che la sera di venerdì 19 luglio ha calcato il palcoscenico di Villanova del Ghebbo per il secondo appuntamento della XX edizione di Tra ville e giardini. “Slips inside” era il titolo del loro spettacolo, uno show che ha ormai girato e conquistato il mondo.
Liberati da ogni distrazione del trucco e dei costumi, i due artisti si sono presentati con una mutanda buffa che è stata essa stessa una gag, e hanno lasciano spazio a gesti atletici e a un’espressività corporea ai limiti dell’incredibile. Si sono mossi con disinvoltura dentro e fuori lo spazio scenico, facendo sembrare semplici, contorsioni, gesti atletici e prove acrobatiche che sono apparse davvero ai limiti delle possibilità umane. Lo show è stato costruito come una successione di sketch tanto improbabili quanto spassosi ed esilaranti, dove l’insolito e l’imprevisto sono andati a incrociarsi continuamente con l’inventiva.
Perfino l’irrompere sulla scena delle campane dell’orologio del campanile di Villanova del Ghebbo e la musica ad alto volume di un locale vicino, sono diventati motivo di ulteriori scene senza soluzione di continuità col canovaccio, che solo apparentemente era casuale, ma in realtà attentamente studiato e provato. Hanno iniziato muovendosi tra il pubblico, come stessero passando casualmente, facendo commenti irriverenti fatti di gestualità, coinvolgendo diversi spettatori nelle loro follie e poi, facendosi reciprocamente cenno che è tardi, si sono buttati al centro della scena e ci sono restati presenti a oltranza, anche dopo gli applausi finali, dopo il richiamo in scena, quando hanno trovato il timing giusto per giocare coi bambini del pubblico.
Il loro è un teatro gestuale muto, ma punteggiato da borborigmi che esplodono come metafore; gorgoglii, onomatopee, risatine più che sufficienti a trascinare gli spettatori in un viaggio nelle debolezze e nelle incertezze umane. Con pochi accenni delle dita, gli Okidok fanno nascere una nuova storia da raccontare, introdurre una nuova gag che si avviluppa alle precedenti e alle successive, creando una fittissima trama di ammiccamenti, allusioni, rimandi e surreali riletture della realtà.
Dal confronto della peluria, al conteggio dei capezzoli, ai salti sbagliati, alle corse e rincorse a corpo inclinato, alle botte prese e date, alle stralunate tameshiwari (rottura di tavolette) da karateka, alle capovolte e agli aggrovigliamenti sorprendenti dei corpi, tutto è servito a creare una trama comica sul filo della più gioiosa spudoratezza e in cui il movimento, la comunicazione non verbale e visiva, i suoni e i più sarcastici doppi sensi sono riusciti a dimostrarsi avvincenti e totalmente coinvolgenti per due ore filate. Il pubblico, costantemente solleticato, non è riuscito a trattenere le risate, ora sommesse, ora fragorose, ma costanti per tutto lo show.
Tra ville e giardini XX è promossa da Provincia di Rovigo, co-finanziata da Regione del Veneto Reteventi, sostenuta da Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, organizzata da Ente Rovigo Festival e dai Comuni di Adria, Ariano nel Polesine, Badia Polesine, Canda, Castelmassa, Ceneselli, Ceregnano, Ficarolo, Fratta Polesine, Lendinara, Occhiobello, Polesella, Porto Tolle, Rovigo, Trecenta, Villanova del Ghebbo.