ROVIGO – «Non possiamo solo pensare a noi ora, dobbiamo pensare ai nostri figli e al futuro: per questo mi metto a raccogliere le firme contro il parco fotovoltaico previsto a Rovigo» così Elisabetta Russo si è presentata all’ufficio di Coldiretti con la sua idea. Elisabetta ha deciso di non ignorare le decine di articoli apparsi negli ultimi giorni e formare il comitato “Mamme zero consumo suolo”. La loro battaglia? Fermare il fotovoltaico sulle nostre campagne. Come? Con i mezzi a disposizione dei cittadini, il loro dissenso.
Elisabetta Russo, 44 anni cittadina di Rovigo, mamma e insegnante alle scuole medie; questo il profilo di chi ha deciso di formare il comitato di mamme per appoggiare la battaglia di Coldiretti contro l’impianto in progetto che dovrebbe sorgere alle porte della città.
«Nel giro di pochi giorni abbiamo trovato sui giornali decine di articoli inerenti nuovi progetti di parchi fotovoltaici da realizzare, un colpo al cuore che non vogliamo diventi un colpo in un occhio – commenta Elisabetta – Ma perché scegliere un terreno agricolo? Tutt’attorno siamo pieni di aree produttive dove investire, parecchi ettari sono già stati cementificati e abbandonati. Perché aggredire della terra buona? Sono anni che ci dicono che un giorno la guerra più grande si farà per il cibo e la fame, noi cosa facciamo invece? Autorizziamo l’usurpazione dei terreni che invece potrebbero produrre cibo. Sono d’accordo sulla posizione di Coldiretti che dice ‘no fotovoltaico su suolo agricolo’. E sono qui per dire pubblicamente a tuti i miei concittadini che esistono alternative valide a questi progetti, i cittadini devono, inoltre, sapere cosa accade sotto i loro piedi».
«Oggi ci rivolgiamo al sindaco Edoardo Gaffeo – prosegue la leader del gruppo ‘Mamme zero consumo suolo’ – non ci stiamo opponendo al fotovoltaico di per sé, ma a quello che mangia la terra buona. Ricordiamo che il nostro territorio polesano è stato già ampiamente ferito da consumo del suolo, un’aggressione avvenuta senza lungimiranza con cementificazione eccessiva e cambi di destinazione d’uso di alcune aree poi mai utilizzate, senza citare i parchi fotovoltaici già costruiti. Inoltre, il progetto è stato depositato da un’azienda inglese, vorremmo approfondire anche questa questione».
«Sabato ci sarò al mercato coperto di Campagna Amica in Tassina di Rovigo – conclude Elisabetta – per incontrare altri cittadini. Perché a un certo punto non si tratta più solo di una città, ma di un territorio, perché non solo Rovigo potrebbe ospitare questo impianto, l’iter autorizzativo è già molto avanti su Loreo, ma poi non dimentichiamo che anche Occhiobello è stata contattata da investitori, peraltro stranieri».
Il posto per fare il fotovoltaico c’è, non è sicuramente la nostra bella campagna polesana.