ROVIGO – Argomenti di primaria importanza sono stati trattati in occasione dell’incontro svoltosi giovedì 2 febbraio, organizzato da Cai e Coldiretti Rovigo, intitolato “Con i consorzi agrari d’Italia per costruire il futuro della nostra agricoltura”. Presenza massiccia di agricoltori e tecnici del settore nel salone del Grano giovedì pomeriggio. L’intento del convegno era rispondere ai tanti interrogativi che preoccupano chi opera nel settore primario, in particolare era rivolto al mondo dei seminativi, afflitto da una serie di variabili inerenti il mercato, il clima. Non solo una panoramica della situazione attuale, ma anche un ventaglio di soluzioni a disposizione di chi vuole entrare in contatto con i consorzi agrari.
Hanno portato il loro contributo Carlo Salvan, presidente del Consorzio agrario del Nordest e di Coldiretti Rovigo che ha aperto il convegno raccontando il percorso fatto da Cai in questi mesi, ma soprattutto i traguardi e gli obiettivi in previsione per un futuro non lontano. Cai, infatti, raggruppa a oggi il Consorzio agrario del Nordest, il più grande consorzio agrario d’Italia, i 4 consorzi agrari dell’Emilia, del Tirreno, del Centro Sud e dell’Adriatico e Bonifiche Ferraresi.
«L’operazione di ingresso del Consorzio agrario del Nordest in Cai ha l’obiettivo di creare un hub strategico del e per l’agricoltura italiana – ha introdotto Salvan – Pensiamo cosa viene fatto oggi: forniture di prodotti, siano concimi, sementi, o fitosanitari, approvvigionamento di altri fattori della produzione come gasolio agricolo e da autotrazione; una piattaforma logistica che abbatte i costi nella movimentazione dei cereali e delle leguminose, ma anche nuovi prodotti alla zootecnia per essere ancora più sostenibile e redditizia. Cai accompagna le aziende anche nella sfida ambientale, dall’efficienza dell’uso dell’acqua, dei principi attivi e della fertilità dei nostri terreni. E questo vale per la genetica delle sementi, per i nuovi prodotti che nutriranno le nostre coltivazioni, per la meccanizzazione e per le nuove tecnologie sempre più presenti nelle nostre aziende».
«Questo appuntamento vuole essere soprattutto un’occasione di informazione – ha concluso Salvan – conoscenza e condivisione di alcune tematiche inerenti alla dimensione dei seminativi, che nel territorio polesano costituiscono la maggior parte delle coltivazioni, e che in questo ultimo periodo sono stati sottoposti a diverse situazioni di stress, dalle tensioni internazionali, fino a quelle ambientali per via della siccità del 2022. L’acronimo Cai non significa solo Consorzi agrari d’Italia, ma anche Coraggio, nell’affrontare questa sfida, Ambizione nell’essere protagonisti del futuro dell’agricoltura nazionale e Italianità, che è il nostro più importante valore aggiunto».
È intervenuto poi Massimo Moretto di Cai parlando della nuova Pac 2023-2027 e i relativi progetti agronomici, le nuove tecnologie e l’innovazione nella gestione finanziaria dell’azienda agricola proposte da Cai. È stato poi il turno di Giacomo Stocco di Cai con la relazione sull’instabilità dei mercati internazionali e la gestione commerciale dei cereali. In chiusura è intervenuta Serena Selvetti di Bonifiche ferraresi che ha elencato quali sono le possibili forniture delle più recenti e sofisticate tecnologie digitali a supporto degli imprenditori agricoli che voglio approcciarsi all’agricoltura di precisione. Durante l’incontro non è mancato anche un accenno agli strumenti finanziari a supporto delle aziende, per affrontare al meglio i cicli produttivi ed avere a disposizione una liquidità a costo praticamente zero in una situazione di rialzo dei tassi di interesse.
Riassumendo, Cai offre una vasta gamma di prodotti e servizi agronomico, ma anche tecnici e infine finanziari. Per questo le agenzie sparse sul territorio polesano rimangono a disposizione per una dettagliata spiegazione di tutto quello che i Consorzi agrari possono fare per salvaguardare l’agricoltura, primo settore economico della nostra provincia.